Marina di Vasto. “Ho cercato inutilmente di convincere i componenti della II Commissione Regionale per le attività produttive che sarebbe stato opportuno non procedere a licenziare il provvedimento amministrativo di approvazione del Piano di Gestione del SIC 109 di Marina di Vasto per inviarlo alla approvazione del Consiglio regionale, essendo necessario avviare una importante operazione di approfondimento giuridico e tecnico. La opposizione di principio”, dichiara Mario Olivieri Consigliere regionale, “era fondata sul presupposto che la Regione Abruzzo non ha, nel proprio ordinamento, mai approvato la procedura che deve essere seguita per la approvazione di un SIC, tanto è vero che nessuno degli oltre 50 SIC presenti sul territorio regionale ha mai avuto approvato un piano di gestione, e che la strada seguita di approvare un SIC ,come se fosse un progetto speciale di valenza regionale ( ex art. 6 della L.R. 18/83) e non di derivazione europea, risultava limitativa e non applicabile al caso in ispecie dove avrebbe dovuto essere approvato,eventualmente, un Piano di Assetto Naturalistico della coincidente Riserva Regionale di Vasto Marina e non un SIC”.
“La verità”, continua, “è che , nel merito, si era in presenza di elaborati progettuali obsoleti perché redatti da oltre 10 anni, pieni di errori di rappresentazione grafica e di analisi scientifica e naturalistica ( scoli di bonifica indicati come fossi di acqua, vegetazione infestante retrodunale indicata come vegetazione da proteggere , etc), privi di una impostazione progettuale di valorizzazione degli ambienti protetti fragili e bisognosi di tutela, ma partoriti per suscitare l’ odio
e la diffidenza dei cittadini ( chiusura della maggior parte degli accessi nella direzione dalla Statale 16 al mare, mancanza di un collettore fognante e di un adeguato asse di collegamento e di smistamento del carico antropico ,nella direzione Nord –Sud lungo i circa 4 chilometri di area protetta). Basti pensare che persino la fase di pubblicazione del citato Piano SIC , era risultata nebulosa essendo state acquisite moltissime osservazioni da parte deglioperatori e degli abitanti interessati, controdedotte alla chetichella ,senza notificarle agli osservanti e senza dare luogo ad una fase di evidenziazione degli Elaborati progettuali adeguati ( da chi e come ) alle risultanze delle stesse osservazioni”.
“Basti pensare, addirittura”, conclude, “che nemmeno la Agenzia del Demanio, la Capitaneria di Porto e la Dogana , amministrazioni dello Stato interessate alla tutela dei circa 60 ettari di territorio demaniale marittimo, sono state assolutamente coinvolte nelle scelte di valorizzazione e di progetto. La maggioranza ha preferito, mettendosi la benda per ragioni di politica amministrativa regionale e di equilibri, fare finta di niente e procedere con un grazioso dono a
quei partiti che sostengono le ragioni dell’ambientalismo radicale più sorpassato e che, sulla presunta difesa della natura, basano esclusivamente la propria, sopravvivenza, fregandosene dei cittadini. Il vastese, dopo gli scippi sulla Sanità, sugli Enti , sull’acqua e sui rifiuti si appresta a subire una ulteriore azione si spoglio irreversibile in materia di sviluppo ambientale e turistico.
Si tratta , infatti, di dare seguito ad una impostazione miserevole, che mortifica l’ambiente e che non produce sviluppo ed occupazione. Io mi auguro , anche se non sono fiducioso, che nella giornata odierna ci sia un sussulto di ragionevolezza e che il Consiglio Regionale trovi la forza di tornare indietro, iniziando un nuovo percorso naturalistico condiviso, che affidi ad operatori “ terzi”, gli interventi di programmazione e di gestione delle aree protette della Regione Abruzzo e che restituisca alle associazioni ambientaliste la sola funzione di consulenza e di controllo delle varie situazioni interessate alla tutela, risultando difficile che si possa essere controllori e controllati – nello stesso tempo – mantenendo la serenità di giudizio e la barra dritta verso lo sviluppo economico e sociale ,effettivamente ecocompatibile, del nostro territorio”.