Farindola. A 18 mesi dalla valanga, per la prima volta, all’interno dell’area dell’Hotel Rigopiano, che era stata sottoposta a sequestro, alle 16.49, ora presumibile della valanga del 18 gennaio 2017, è stata celebrata un messa in memoria delle 29 vittime della tragedia che sconvolse l’intero Abruzzo e l’intero Paese. Tanta la commozione provata fra i parenti delle vittime e cittadini dell’area Vestina che hanno partecipato alla funzione religiosa. “Vedere la zona senza macerie fa male come faceva male quando c’erano le macerie. Fa sempre male da diciotto mesi a questa parte. Ringraziamo la Procura di Pescara che ci ha permesso di accedere a quest’area per deporre un fiore, questo lo apprezziamo molto”, ha detto Gianluca Tanda del Comitato parenti vittime di Rigopiano.
“Stare insieme e farsi forza per andare avanti”, ha aggiunto, “e così pensare e capire chi sono i veri responsabili. È impossibile che sia stata la natura. Non ci crediamo e non ci vogliamo credere”.”Quello che ci fa più male”, ha proseguito Tanda, “è pensare che tutti quelli che ci dovevano difendere sono stati iscritti nel registro degli indagati. Abbiamo 40 indagati e 37-38 sono membri delle istituzioni”. L’autorizzazione per la cerimonia è stata concessa dalla Procura della Repubblica di Pescara e dalla Compagnia Carabinieri di Penne.