Chieti. Si inaugura questo sabato alle 18 nell’ex canonica del Castello di Roccascalegna la mostra “Affinità elettive” di Antonio Colanero. Una selezione dell’ampio lavoro pittorico che l’artista nato a Guastameroli il 23 giugno 1948 presenta con il patrocinio del Comune e della Proloco di Roccascalegna. La mostra a cura di Cristina Olivieri resterà aperta al pubblico fino al 21 agosto. Dopo la grande antologica “La via giusta” che l’artista ha presentato al Foyer del teatro Fenaroli a Lanciano e alcune mostre personali e collettive a Firenze, Pisa, Livorno, Roma e Francavilla al Mare adesso possiamo trovare le sue opere nello spazio espositivo antistante il bellissimo Castello di Roccascalegna, sempre più meta turistica apprezzata e visitata in ogni stagione. “Le affinità elettive che Colanero porta alla luce nelle sue opere sono molteplici”, scrive Cristina Olivieri nel testo critico che accompagna l’esposizione. “Le abbiamo volute chiamare così perché attraverso un meticoloso lavoro di scavo e di introspezione psicologica dei suoi magici personaggi Colanero riesce a far scaturire il doppio presente in ognuno di noi, la maschera che conserviamo gelosamente”.
Ecco che allora in questi quadri di doppi, di simmetrie imperfette, di personaggi fiabeschi che appaiono e scompaiono in molte opere Colanero vuole lanciare un messaggio: le affinità elettive tra noi e le nostre maschere le ritroviamo in alcuni minuscoli dettagli che ci contraddistinguono da esse e ci fanno riconoscere il doppio dalla realtà e assurge a icona della società contemporanea. Dalla tela “Amanti” datata 1998, un filo conduttore richiama alla affinità elettive passando attraverso opere come Regina Madre (2008), Danza (2010), Riflessioni ambiente (2010) quest’ultima particolarmente significativa per la sua struttura compositiva, l’ampia tavolozza cromatica e le figure inserite in una composizione a specchio tipica dello stile di Colanero. Opere analoghe sono Centauri (2011) Cavalieri (2012), L’incontro (2012) che portano all’elaborazione sintetica, essenziale, simbolica dell’opera Madri (2017). Colanero in quest’opera mette in scena una sorta di “visitazione” di Pontormesca memoria. Il contrasto dei colori primari usati tra soggetti e sfondo, le anime di questi pesci dallo sguardo alieno portano dentro di loro rispettivamente altre piccole anime come in una duplice maternità speculare e perfetta che sintetizza il linguaggio estroso e creativo dell’artista abruzzese. La mostra è aperta fino al 21 agosto tutti i giorni dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 20. Info: cell. 3490962175.