L’Aquila. L’istituzione di un Centro riabilitativo regionale per la diagnosi e la terapia della sclerosi multipla, da localizzare nella clinica privata Villa Letizia di Preturo e Villa Dorotea di Scoppito a pochi chilometri dall’Aquila, strutture gestite dalla stessa proprietà costituita da Enrico e Mattia Vittorini. Un’eccellenza a livello italiano e un nuovo servizio sul territorio, che consentirebbe anche di garantire un futuro lavorativo ai 5 fisioterapisti oggi in esubero. Questa la proposta avanzata alla Regione Abruzzo, e pienamente condivisa dalle forze sindacali, da parte di Enrico e Mattia Vittorini, proprietari del noto presidio ospedaliero privato, dove lavorano circa 300 addetti.
La vertenza lavorativa è legata agli effetti del decreto 98 del 2016 a seguito del quale la clinica Villa Letizia ha dovuto riconvertire i posti di medicina riabilitativa con posti per acuti, e per questo si è creato un esubero di 5 fisioterapisti, che ad oggi hanno comunque usufruito di tutte le agevolazioni per la tutela del posto di lavoro. Determinata a trovare una soluzione al problema la famiglia Vittorini: in particolare, il direttore organizzativo, Daniela Stati, ha incontrato il 13 giugno scorso l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, illustrando l’ambizioso e innovativo progetto del polo regionale, finalizzato all’attivazione di 40 posti letto di riabilitazione intensiva già accreditati alla casa di cura Villa Letizia, attraverso attribuzione di un budget dedicato. Nei giorni scorsi è stata inviata una lettera alla Regione, al Comune dell’Aquila e ai parlamentari aquilani, nella quale si chiede un incontro urgente per definire la fase operativa. “Abbiamo da un anno cinque esuberi nell’ambito della fisioterapia e medicina riabilitativa, abbiamo pensato al progetto dell’hub regionale sulla sclerosi multipla, che oltre al problema delle eccedenze, rafforzerebbe la cura e il sostegno a patologie importanti ed aprirebbe importati prospettive occupazionali. Siamo fiduciosi in una positiva conclusione” , spiegano Enrico e Mattia Vittorini.
Secondo le stime riportate nella documentazione, l’effetto innovativo di questo trattamento riabilitativo sulla qualità di vita dei pazienti, produrrà un grande beneficio a livello socio familiare, e la riduzione dei costi per il sistema sanitario regionale di 84 mila euro l’anno a paziente. A firma dei suoi medici Sandro Mandolesi e Sandro Gallucci, la casa di cura privata ha elaborato un “promemoria” portato all’attenzione, oltre che dell’assessore Paolucci, anche del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il vice sindaco Guido Liris, il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, i parlamentari Stefania Pezzopane e Luigi D’Eramo. Nel carteggio si evidenzia l’importanza rappresentata dall’istituzione del centro dedicato ad una malattia ad oggi inguaribile e progressivamente invalidante, che in Abruzzo colpisce 2.500 persone (110 mila in Italia), con un costo per il sistema sanitario nazionale di circa 5 miliardi l’anno. “Un hub che potrebbe diventare un centro di eccellenza primo in Italia” , sottolineano nella struttura sanitaria.
Villa Dorotea e Villa Letizia, si ricorda ancora nel promemoria, sono già dotate di tutte le attrezzature e professionalità necessarie in un unico ambito sanitario, nel quale già è stato adottato un Protocollo diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) all’avanguardia. Nel polo di Villa Letizia e Villa Dorotea si effettuano infatti visite specialistiche in neurologia, fisiatrica internistica, cardio-vascolare, nutrizionale, Emg, Bia, esami diagnostici con risonanza magnetica, radiografia convenzionale e tap test. Ai pazienti vengono poi garantiti trattamenti riabilitativi neuro motori, neuro psico-cognitivi, nutrizionali personalizzati, fisioterapia, ergoterapia, logopedia e foniatria, attività ludico occupazionali. E ancora trattamenti della spasticità, manipolazioni vertebrali decompressive, trattamenti con pedana stabilometrica, terapia del dolore non farmacologica con vibrazione sonora, ortesi su misura anche per pazienti non deambulanti.
Altro fiore all’occhiello è la piscina idrometrica munita di elevatore per pazienti atassici e non deambulanti. Nel dossier si evidenzia che i pazienti con sclerosi multipla sono giovani o molto giovani e prevalentemente donne, ed è necessario dunque che la struttura riservi per questi pazienti almeno 20 posti letto separati dagli altri pazienti con personale qualificato. Il progetto propone un protocollo di 60 giorni di cure riabilitative innovative da praticare quotidianamente. Fondamentale la collaborazione di Università, ospedali, strutture di riabilitazione in day hospital e ambulatoriali del territorio che permetterebbe le dimissioni protette dei pazienti che potranno continuare così sul territorio di appartenenza il protocollo non più quotidianamente. Il progetto ha incassato il sì dei sindacati nella riunione del 9 luglio scorso alla presenza di Maurizio Testone (Cisl-Fp), Francesco Marrelli (Cgil-Fp) e con assente giustificata Giuliana Vespa (Ugl). Le organizzazioni sindacali hanno concordato sulla “necessità di attivare il progetto” e “hanno preso atto dell’impegno profuso in questi mesi dall’amministratore Vittorini con la Regione Abruzzo, volto a recuperare il gap produttivo ed economico determinato dai tagli alla Sanità, al fine di salvaguardare i posti di lavoro e offrire un nuovo servizio di eccellenza sul territorio”.