L’Aquila. “Ho ricevuto una telefonata del vice presidente del Comitato olimpico internazionale, Mario Pescante, che mi ha confermato la complessità della buona riuscita di questo progetto ma ha anche sottolineato che dalla mia istanza si riparte per lavorare insieme nei prossimi mesi al fine di varare un progetto ambizioso per L’Aquila nel campo dello sport”. Così il deputato di Forza Italia eletto nel collegio dell’Aquila Antonio Martino sulla proposta di candidatura del capoluogo come sede delle Olimpiadi invernali del 2026, formulata con una lettera inviata ieri al sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Gianluca Giorgetti. “Oltre alla conferma avuta dalla telefonata di Pescante, la mia proposta di candidatura dell’Aquila alle Olimpiadi invernali del 2026, da fonti politiche romane, non è passata inosservata ed anche se non dovesse avere seguito, ha comunque accreditato L’Aquila e il suo territorio come una comunità che ha voglia di volare alto per la Rinascita”, spiega ancora Martino. Con questa nota il capogruppo azzurro in commissione Finanze e Tesoro risponde per le rime al consigliere comunale di Fratelli d’Italia al comune dell’Aquila Giorgio De Matteis, che ha bollato come assurda la proposta del parlamentare.
“Ringrazio il consigliere aquilano De Matteis per i consigli, ne farò tesoro però un messaggio a mia volta all’ex presidente del Consiglio regionale lo voglio dare anch’io: tornasse dopo decenni di politica attiva, stando alle risultanze, non molo produttiva, a fare il medico, professione nella quale, secondo fonti autorevoli, è collocato tra i più bravi e ricercati -attacca il forzista -. La politica, a mio modesto parere, deve essere fatta per un periodo e non deve essere una ossessione come è stata per l’ex consigliere regionale che si comporta da vecchio incattivito e rancoroso forse per non avere raggiunto gli obiettivi politici che da giovane si era prefissato. In tal modo, De Matteis non dimostra di saper intercettare le novità nel fare politica e, soprattutto, si segnala come un cattivo maestro nei confronti di chi come me cerca di fare tesoro degli insegnamenti da parte di uomini credibili e all’altezza”. “Non voglio insegnare nulla a nessuno, però credo che la politica debba guardare con più slancio al futuro dei nostri territori, varando e proponendo anche progetti ambiziosi, quegli stessi progetti che hanno portato un ragazzino di Torre dei Passeri, nipote di Antonio il contadino, ad entrare a 42 anni alla Camera dei Deputati dopo una meritata elezione e dopo una gratificante e produttiva carriera come imprenditore, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti”, conclude il deputato abruzzese.