vantaggi dell’opera e dimostrando perché quello individuato sia il metodo più economico per risolvere i problemi esistenti”.
“I casi del Veneto e della Toscana, dove è stato utilizzato il project financing – afferma Carmine Ranieri, della segreteria regionale Cgil – confermano che si tratta di uno strumento sbagliato e pericoloso, con il rischio di generare problemi nei conti pubblici ed aumenti dei costi a carico del committente pubblico, se non veri e propri disastri, come rilevato anche dalla Corte dei Conti. Oltre al caso di Chieti, apprendiamo dalla stampa che la Regione conta di costruire diversi ospedali in Abruzzo utilizzando tale strumento. Questo peserà sulle tasche dei cittadini e sottrarrà risorse fondamentali da destinare alla loro cura”.
“Nonostante la riduzione dei costi, che sono passati dai 600 milioni ai 285 milioni di euro – aggiunge – il progetto ci lascia molto perplessi. Poco chiari i diversi passaggi dell’iter burocratico, poco chiare le delibere che, nel corso degli anni, hanno modificato il progetto iniziale e poco chiari anche i dettagli dell’intervento. I dubbi in merito sono tanti, così come gli interrogativi”.
“In un momento in cui le risorse a disposizione sono sempre più scarse e in cui l’Abruzzo ha bisogno di potenziare la sanità territoriale, bene farebbe la Regione Abruzzo a fornire chiarimenti e spiegazioni su un progetto di tale portata”, conclude Ranieri.