L’Aquila. Un arcobaleno di suoni e di musiche da tutto il mondo ha inondato ieri sera le vie del centro storico, nell’anteprima della 27^ edizione del Ferrara Buskers Festival, un evento nazionale che si tiene annualmente a Ferrara ma che quest’anno ha visto la partecipazione straordinaria del nostro capoluogo che ne ha ospitato l’anteprima. La manifestazione raccoglie talentuosi street artists di varie nazionalità.“Non siamo qui per solidarietà ma per la bellezza. La musica di strada è un’occasione per portare a nuova vita i centri storici” ha affermato il vicesindaco di Ferrara Tiziano Tagliani in un incontro tenutosi alle 18:00 all’Auditorium “Renzo Piano” con il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ed altre autorità. Famiglie, giovani, anziani: strade brulicanti dalla Fontana Luminosa, passando per corso Vittorio Emanuele sino a piazza Duomo. Un’affascinante varietà di culture, così diverse dalla nostra, si è dispiegata sulle note universali della musica. Sullo sfondo dei ponteggi incrostati di calce ma anche dei primi palazzi freschi di restauro si sono innalzate le melodie dell’arpa del gruppo ungherese “Harp Agon Z.T”, danze e musiche tedesche, rumene, israeliane e polacche e gli antichi canti mongoli (con variopinti abiti tradizionali) dei “Khukh Mongol” in piazza Duomo. Nelle varie “locations” anche alcuni ingegnosi strumenti artigianali (come il “klavichello” dell’austriaco Matakustix).
Particolare successo inoltre ha riscosso il gruppo “Sedaa”, in Corso Vittorio Emanuele n. 38, nato da un connubio di elementi tradizionali mongoli con i ritmi mediorientali dell’Iran.L’utilizzo di strumenti di antica fattura e pressoché sconosciuti in occidente come il “Morin Khuur”(o “violino a testa di cavallo”) o il “Dulcimer” (dotato di 120 corde percosse con degli archetti) hanno affascinato ed entusiasmato i passanti. Lo spettacolo, iniziato alle 21:30, si inoltrato anche dopo la mezzanotte in un angolo di Piazza Duomo, grazie ai canti ed alle danze degli street artists “Balinka” che, data la grandissima affluenza di persone, hanno dato vita con gli italiani di “Ars Nova Napoli” ad un’eccezionale improvvisazione. Il centro aquilano non vedeva una così grande vitalità da tempi immemorabili. Gioverebbe senz’altro al capoluogo organizzare una giornata tutta aquilana dedicata agli artisti di strada, in cui dare modo a gruppi musicali, ma anche ad artisti di vario genere della zona, di mostrare la loro bravura. Quello di ieri sera è stato infatti l’esempio lampante di come cultura ed arte possano” ricostruire” una città, seppur materialmente distrutta. Diego Renzi