Sulmona. Un emendamento al Decreto legge sul terremoto in discussione in Parlamento in cui si chiede la riclassificazione degli ospedali di base e il superamento delle norme del decreto Lorenzin attraverso un piano di riorganizzazione della rete ospedaliera che la Regione adotti entro 30 giorni dall’entrata in vigore della stessa legge. La richiesta arriva dai sindaci di Sulmona, Popoli, Tagliacozzo, Ortona, Guardiagrele e Atri al termine di un incontro che si è svolto ieri sera nella sede comunale di Guardiagrele. I sei sindaci ai quali potrebbero aggiungersi anche quelli di Atessa e Penne chiedono che i parlamentari abruzzesi si facciano carico di questo emendamento da presentare entro oggi pomeriggio nella commissione Ambiente della Camera dei Deputati dove è in discussione il decreto legge sul terremoto.
L’emendamento proposto dai sindaci prevede che per le esigenze di funzionalità del servizio sanitario regionale connesse agli eventi del 2009, del 2016 e del 2017 e nelle more della completa attuazione degli interventi di edilizia sanitaria nella regione Abruzzo, la sospensione previsto dal Decreto ministeriale n.70/2015 meglio conosciuto come decreto Lorenzin, sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativo relativi all’assistenza ospedaliera. “Solo in questo modo può essere imboccata la strada giusta per arrivare ad una riorganizzazione della rete ospedaliera che tenga conto delle specificità di alcune aree della regione e di alcuni presidi ospedalieri che possono essere resi più funzionali ed efficienti anche attraverso un loro collegamento che ne valorizzi e rilanci le specialità sanitarie”, afferma la sindaca di Sulmona Annamaria Casini, la quale propone anche che si arriva ad una Asl Unica per l’intera regione che elimini gli attuali vincoli esistenti tra i vari territori in modo da ottimizzare al meglio i livelli di sanità. A tal proposito la sindaca di Sulmona propone per il Centro Abruzzo un unico polo sanitario che prevede un collegamento tra gli ospedali di Popoli, Sulmona e Castel di Sangro valorizzando le vocazioni specialistiche di ognuno dei tre presidi.