L’Aquila. Le camere penali abruzzesi denunciano lo stato della Giustizia italiana e chiedono risorse e interventi. “Il Tribunale di Bari – si legge nella nota – e’ stato dichiarato inagibile. Il ‘padrone di casa’, ossia il Ministero, anziche’ porre rimedio immediato al problema, noto dal 2014, ha dapprima installato una tendopoli, soluzione mai praticata neanche a L’Aquila nel 2009, ove far semplicemente rinviare i processi e poi emanato un decreto legge con il quale si sospendono i processi e anche il decorso della prescrizione, sino alla fine del mese di settembre. Agli slogan a costo zero, che molto consenso hanno sinora creato ‘processi veloci’, ‘pena certa’, fanno riscontro le gravi carenze nelle strutture e negli organici, vere ragioni della lentezza della macchina della giustizia, per la soluzione delle quali occorrerebbero consistenti e reali investimenti e non interventi tampone che non fanno altro che scaricare i problemi sui cittadini in attesa di Giustizia.
E non e’ tutto oro quel poco che sembra luccicare e la prova la si rinviene negli Uffici Giudiziari aquilani di Via XX Settembre: sprechi di spazi, aule dall’acustica pessima e con impianti di aerazione a dir poco deficitari rendono estremamente difficile la fruizione da parte degli operatori e degli utenti di una struttura appena ricostruita. Per la “certezza del processo e della giustizia” da attuarsi attraverso l’impiego oculato delle poche risorse a disposizione, i penalisti si asterranno il 25, 26 e 27 giugno prossimi e terranno una manifestazione il giorno 26 a Bari per solidarizzare con i colleghi del posto”.