L’Aquila. L’economia abruzzese, nel 2017, è cresciuta, sia pure di un punto percentuale, meno di quella nazionale: incrementi si registrano nel comparto industriale e nei servizi, flessione nelle costruzioni. E’ quanto emerge dal rapporto sull’Economia dell’Abruzzo presentato oggi all’Aquila dalla Banca
d’Italia. L’occupazione è aumentata, favorendo una diminuzione del tasso di disoccupazione in particolare tra i più giovani. Il reddito disponibile delle famiglie e i consumi sono stimati in aumento per il terzo anno consecutivo. In merito all’accesso al credito sono cresciuti sia i prestiti alle imprese, trainati dai finanziamenti alle aziende di medio-grandi dimensioni, sia quelli alle famiglie, sebbene il numero degli sportelli bancari si sia ulteriormente ridotto. La lettura dei dati ha provocato uno scontro in seno alla politica regionale: l’assessore regionale al bilancio Silvio Paolucci (Pd), in una nota ha commentato che si è “in presenza di dati positivi, abbiamo risollevato la Regione”.
“Il quadro che ci consegna il rapporto della Banca d’Italia sull’economia
abruzzese nel 2017, presentato oggi a L’Aquila, è positivo. Nella sintesi diffusa in mattinata si legge che l’attività economica è moderatamente cresciuta’ e che, secondo le stime di Prometeia, ‘l’incremento del Pil è stato di circa l’1 per cento'”. Il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo ha replicato: “sul rapporto Bankitalia, Paolucci gioisce del nulla, i dati confermano un Abruzzo in controtendenza rispetto alla ‘ripresina’ nazionale”.