L’Aquila. Nessun apparentamento per il ballottaggio di domenica a Teramo. La scelta e’ tra Gianguido D’Alberto appoggiato dal Pd e dalle civiche Teramo 3.0, Teramo Vive e Insieme Possiamo che ha ottenuto il (21,13%) e Giandonato Morra sostenuto da sei liste (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Popolo della Famiglia con le civiche “Futuro In” e “Oltre”), attestatosi sul 34,62%. Mauro Di Dalmazio, con l’11,5% al primo turno, ex candidato sindaco di “Al centro per Teramo” e “Azione politica”, e’ gia’ a pronto al confronto come opposizione degli schieramenti principali da cui ha preso le distanze con il suo progetto civico. Una decisione che a quanto pare non ha convinto il senatore Gaetano Quagliariello (di centrodestra e fondatore di ‘Idea’, di cui fa parte anche Di Dalmazio) che ha parlato di “egoismo”, annunciando al contrario il proprio impegno per la corsa di Morra a sindaco di Teramo.
Fuori dai giochi il Movimento 5 stelle che presentato come candidato sindaco Cristiano Ciriaco Rocchetti, fermatosi al 16,5% contro le previsioni della vigilia, visto che M5s alle politiche del 4 marzo a Teramo e’ arrivato al 40%. Ora D’Alberto per recuperare lo svantaggio deve appellarsi in primis a candidati ed elettori degli altri esponenti del centrosinistra che si e’ presentato diviso a Teramo: come Giovanni Cavallari (10,2%) e Paola Cardelli di Sinistra per Teramo (0,9%), ma anche dei civici come Alberto Covelli (5,1%) e lo stesso Mauro Di Dalmazio.


