Pescara. Una giornata dedicata ai rituali per San Giovanni Battista, è “San Giovanni Fratel Caro”, cura dell’Associazione Astra-Amici Del Museo Delle Genti D’Abruzzo, che domenica pomeriggio a partire dalle ore 19 prenderà vita al Museo delle Genti d’Abruzzo, dove si ripercorreranno i riti che in occasione della festa di San Giovanni Battista vengono celebrati seguendo ancora l’antico calendario “Giuliano”, nella notte che precede il 24 giugno. Oggi la presentazione in conferenza con l’assessore Giovanni Di Iacovo, l’antropologa Adriana Gandolfi di Astra, il presidente della Fondazione Genti D’Abruzzo Roberto Marzetti.
“Si tratta di un rito antico e speciale”, afferma l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo, “che vogliamo riproporre e far rivivere perché racconta le nostre origini e dice molto sulla spiritualità e l’esotericità della nostra terra d’origine. E’ una radice culturale che ci appartiene e che va esplorata in quanto tale, sono certo che il lavoro che sta dietro alla ricerca e alla cultura dell’associazione organizzatrice, renderà questa giornata un viaggio affascinante e un’esperienza indimenticabile che invitiamo la città a provare”. “Il museo delle Genti d’Abruzzo è un luogo aperto, non uno spazio per conservare, ma per promuovere e par conoscere la nostra identità”, aggiunge il presidente della Fondazione Genti d’Abruzzo Roberto Marzetti. “Il rito è affascinante, deve essere tramandato, perché arriva da lontano e ha diritto ad un futuro che sia culturale, etnografico e interiore, anche perché spesso importiamo feste e tradizioni che ci arrivano da altri mondi, ignorando la bellezza e l’intensità della nostra tradizione culturale”. “In occasione del solstizio estivo, celebrato seguendo ancora l’antico calendario “Giuliano”, la notte che precede il 24 giugno, si festeggia San Giovanni il “Battista”, illustra Adriana Gandolfi. Nella cultura tradizionale, la sua testa decapitata viene simboleggiata dal sole che espandendo, all’alba, i suoi raggi luminosi come “benefiche” appendici insanguinate, conferirebbe proprietà rigenerative all’acqua del mare, dei fiumi, delle fontane, persino alle gocce di rugiada, infatti le piante aromatiche e medicinali vengono raccolte in questa giornata. L’intero spazio temporale dell’aurora, quindi è saturo di significati simbolici e diventa occasione per stringere legami di comparatico, l’acqua è il veicolo di questo rituale. In mancanza del mare, i contraenti si avvicinano ad una fonte o ad un corso d’acqua, si lavano reciprocamente il volto e le mani e unendo i mignoli delle destre recitano una formula:
Cumbare e cummarozze/facemece le nozze/ le nozze de Natale/facemece a cumbare/Si male ce vulème / a lu ‘mbèrne ci ni jème/ si bene ce purteme ‘mbaradise ci artruvème.
(Compare e commare/facciamo delle nozze/le nozze di Natale/facciamoci a compari/ Se male ci vogliamo/all’inferno ce ne andiamo/Se bene ci portiamo in paradiso ci ritroviamo)
(Formula raccolta da una anziana informatrice ai Colli Madonna di Pescara)
Conclude il rituale l’offerta di un mazzolino di fiori campestri ed erbe aromatiche, chiamato “ramajette” che verrà ri-scambiato il 29 giugno per la ricorrenza di san Pietro e Paolo. Questo antico rituale, a cura dell’associazione A.s.t.r.a., verrà riproposto la sera del 24 giugno dalle ore 19 in poi iniziando dai locali del Carcere Borbonico e proseguendo attraverso le sale del Museo con una cena degustazione enogastronomica, dedicata ai prodotti di stagione profumati con erbe aromatiche , preparata dalle “maestre di cucina tradizionale” del Campionato Italiano di Cucina ideato dal giornalista Paolo Minnucci. La festa si concluderà nella Sala Favetta, dove si esibirà il gruppo “la Compagnia della Pescara” (associazione “i colori del territorio) di Spoltore, che allieterà la serata con musiche e balli tradizionali e, in quanto gemellato con l’associazione A.s.t.r.a., anticiperà i festeggiamenti dedicati a San Giovanni, già dalla vigilia di sabato 23 nel borgo storico della loro cittadina. Partners dell’evento, la Fondazione “Genti d’Abruzzo, l’assessorato alla Cultura, la cantina vinicola “Monteselva” e l’azienda Sea Simoncelli per le luminarie lungo via delle Caserme”