Teramo. Strada Parchi spa, concessionaria della autostrada A24 dove c’è il traforo del Gran Sasso, e l’Istituto nazionale di fisica Nucleare (Infn) che opera nei laboratori del Gran Sasso, hanno consegnato alla Regione i progetti di messa in sicurezza tesi a garantire la non inferenza tra le attività dei due enti e le falde acquifere del Gran Sasso. Sdp ha presentato la documentazione mercoledì , quindi, entro la scadenza indicata in un ultimatum dato nei giorni scorsi dal vice presidente della Giunta Regionale Giovanni Lolli; l’Infn l’ha presentata ieri mattina. E’ stato evitato quindi l’incidente diplomatico dopo che anche alla luce delle ripetute denunce delle associazioni ambientaliste riunite in un coordinamento per la mobilitazione dell’acqua del Gran Sasso che hanno denunciato incidenti “tenuti nascosti” in occasione di attività di esperimento, Lolli era uscito allo scoperto sottolineando che Sdp e Infn non avevano presentato progetti credibili nonostante le promesse fatte nella riunione del tavolo creato ad hoc del febbraio scorso.
E’ stata confermata la riunione del 25 giugno prossimo quando Lolli renderà nota una valutazione sui progetti e il conseguente piano di attuazione. Il vice presidente aveva usato toni decisi annunciando che se le due società non si fossero adeguate, sarebbero state “messe in mora con conseguente piano alternativo”. “Abbiamo ricevuto la documentazione da entrambe le realtà – ha spiegato il vicepresidente -. Avremo tempo di valutarla con attenzione. Il problema della sicurezza dell’acquifero ce lo trasciniamo da anni, e con spirito di collaborazione va assolutamente risolto una volta per tutte”.


