L’Aquila. 288 colloqui e 73 pazienti seguiti: è il bilancio dei primi 4 mesi di lavoro del pronto intervento psicologico, unico in regione, istituito dalla Asl per malati oncologici. Un servizio che, grazie al lavoro di 2 specialisti, consente di fornire un supporto psicologico organizzato e costante a tutti i pazienti affetti da patologie oncologiche (compresi i loro parenti) ricoverati nei reparti dell’ospedale dell’Aquila. L’iniziativa è stata avviata, il primo febbraio scorso, grazie all’associazione ‘L’Aquila per la vita’, di cui è presidente Giorgio Paravano, che si è accollata per intero i costi della nuova attività (44.000 euro) e che ha reperito i due psicologi, Cristina Crosti e Paolo Mastrogregori, attraverso due borse di studio.
I riscontri del periodo febbraio-maggio 2018 sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa, svoltasi questa mattina all’ospedale di L’Aquila, a cui erano presenti, tra gli altri, oltre allo stesso Paravano, il manager della Asl, Rinaldo Tordera, il dottor Paolo Aloisi,già direttore di neurofisiopatologia dell’ospedale di L’Aquila e supervisore del progetto e il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. “Il lavoro di ‘L’Aquila per la vita’”, ha detto Tordera, “è molto apprezzato ed era qualcosa di importante che mancava. Auspico che l’associazione possa operare a livello provinciale nell’ambito dell’assistenza domiciliare e come Asl siamo pronti ad attivarci per trovare risorse nel fondo aziendale”. Molto soddisfatto Paravano, presidente dell’associazione che ha finanziato per intero il progetto. “Visto il grande risultato dell’iniziativa”, ha detto, “stiamo esaminando la possibilità di proseguire l’attività oltre la scadenza prefissata”. Il sindaco Biondi ha posto l’accento su un aspetto. “L’Aquila per la vita”, ha affermato il primo cittadino, “è importante non solo da un punto di vita umanitario, tutelando la dignità dei pazienti, ma anche sul piano economico poiché permette ad alcuni servizi sanitari di funzionare meglio”. L’intervento degli psicologi scatta dopo la richiesta del reparto in cui è ricoverato il malato, in uno dei diversi momenti che ne connotano l’assistenza: dopo la diagnosi, prima o dopo l’intervento chirurgico e in qualunque altro momento. Gli piscologici, tramite colloqui e test clinici, valutano il caso e predispongono tutte le azioni necessarie per contrastare reazioni di tipo depressivo-ansioso o post traumatiche da stress conseguenti alla malattia oncologica. Compiuto l’accertamento preliminare, gli psicologi decidono il tipo di intervento finalizzato al superamento della fase di crisi del paziente. Il sostegno, che si snoda in un breve ma articolato percorso di assistenza, viene assicurato anche a beneficio dei parenti del malato. Il percorso psicologico di assistenza ha riguardato, come detto, sia i malati sia i loro congiunti all’interno di una forbice anagrafica tra 15 e 74 anni. Tutte le tappe del sostegno psicologico, dal primo colloquio fino alla messa a punto dell’intervento e alla sua effettiva attuazione, vengono coordinate dal responsabile del progetto per conto della Asl, il prof. Franco Marinangeli che è anche il direttore di anestesiologia e rianimazione dell’ospedale di L’Aquila.