Campotosto. Un centro che guarda con speranza al futuro e che torna a vivere anche nelle piccole e grandi tradizioni, via via che l’opera di rimozione delle macerie avanza, restituendo spazi e orizzonte agli abitanti. É Campotosto, il paese dell’Alta Valle dell’Aterno colpito dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 e affidato, con i comuni di Capitignano e Montereale, alla perizia di Aciam, l’azienda consorziale di igiene ambientale marsicana, per la rimozione delle macerie. Nei giorni scorsi l’area dove sorgeva la chiesa di Santa Maria Assunta, sulla piazza principale del paese, è stata utilizzata, per la prima volta dopo il sisma, per la celebrazione delle funzioni religiose; della chiesa, gravemente danneggiata dal terremoto, sono state recuperate tutte le pietre di valenza storica, che saranno utilizzate nella futura opera di ricostruzione. Nella piazza centrale, finalmente sgombra dalle rovine, domenica 3 giugno è tornata la tradizionale “Festa del Lino”, nell’ambito della kermesse “Il Parco in fiore”, dedicata alle peculiari specie arboree del territorio e in particolare al lino, emblema dell’operosità e della storia del luogo, perpetuate e onorate anche attraverso la rituale distribuzione degli antichi semi alla popolazione.
Nell’occasione è stata ricollocata in loco la bottega della tessitura a mano. “Le operazioni procedono spedite, secondo il tabellino di marcia, e i risultati sono una grande soddisfazione e uno sprone per tutti noi”, ha sottolineato la presidente di Aciam Lorenza Panei, “Un ringraziamento particolare va ai nostri addetti, alle municipalità interessate e a tutti gli operatori in campo, la cui dedizione e professionalità fanno la differenza. Ogni metro restituito alla popolazione è uno spazio prezioso in cui coltivare e praticare la speranza”. L’azione sinergica tra genio civile, protezione civile, amministrazione ed Aciam ha permesso di restituire alla popolazione vaste aree del comune di Campotosto, finalmente fruibili. A pochi mesi dall’inizio delle operazioni di recupero – avviate tra gennaio e aprile – sono state circa 6.500 le tonnellate di rifiuti inerti rimossi e trasportati nel sito di deposito temporaneo di Capitignano, dove i materiali raccolti sono sottoposti ad accurata selezione per essere poi avviati al recupero o allo smaltimento. Oltre agli inerti, sono stati recuperati carta, rifiuti non differenziati, legno, ferro, apparecchiature elettroniche, cemento amianto ed ingombranti vari per un totale di oltre 120 tonnellate. Procedure peculiari sono riservate alla gestione dell’eternit, presente in coperture e manufatti vari, smantellati e avviati a opportuno smaltimento tramite ditte specializzate.