L’Aquila. Prescrizioni e regole uguali per tutte le ditte operanti in città e nelle frazioni, finalizzate ad ottenere uniformità e coerenza negli interventi necessari per il ripristino della pubblica illuminazione al termine dei lavori di ricostruzione sugli edifici. A fissarle è stata la Commissione consultiva per gli spazi e l’arredo urbano, istituita a ottobre dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha trasmesso le osservazioni di questi mesi al dipartimento della ricostruzione che emanato una circolare a firma del direttore Vittorio Fabrizi. Il sindaco dell’Aquila e assessore alla Ricostruzione, Pierluigi Biondi, ha trasmesso a tutti gli ordini professionali, Usra, e associazioni di categoria il documento con cui si stabiliscono i criteri a cui le imprese dovranno attenersi sia in fase di predisposizione dei cantieri sia al termine di questi, quando saranno chiamate a ripristinare le porzioni di pubblica illuminazione. Per quanto riguarda le operazioni legate all’attività di cantiere, la ditta incaricata dovrà provvedere alla rimozione dei corpi illuminati, mensole e supporti installati e custodirli in un luogo sicuro; garantire l’accessibilità ai pozzetti e agli impianti presenti nell’area cantiere (sia aerei sia sotteranei); installare un idoneo impianto sostitutivo che garantisca un adeguato livello di illuminazione della sede stradale aperta al pubblico. In presenza di dorsali collocate sulle facciate che non possono essere interrotte, per garantire l’illuminazione dell’area, lo spostamento dovrà essere effettuato a cura dell’impresa richiedente con il supporto della ditta incaricata dal Comune alla manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione. Ma le novità riguardano, soprattutto, la fase successiva alla fine lavori. Su strade, piazze, slarghi e vicoli in cui insistevano sistemi di illuminazione sotto gronda, a mensola o linee dorsali sull’edificio, per ogni punto luce verrà realizzato un cavidotto sotto traccia, di dimensioni variabili a seconda del tipo di impianto e, in ogni caso, la potenza e l’ubicazione degli apparecchi illuminanti saranno studiate in funzione delle partiture architettoniche e dell’altezza dei fronti. “Quello sulla pubblica illuminazione è solamente il primo, importante, provvedimento che deriva dall’intensa attività che la Commissione per gli spazi pubblici e l’arredo urbano ha portato avanti in questi mesi”, spiega il sindaco Biondi, “grazie alle azioni messe in campo da questo organismo sarà possibile definire azioni utili a fornire armonia e uniformità nei processi architettonici, dalla pavimentazione alla omogeneità delle targhe per i numeri civici”.