Teramo. Oltre alla istituzione di una Casa di accoglienza temporanea, il Popolo della Famiglia di Teramo vorrebbe introdurre, al Comune, altri strumenti di sostegno per i padri separati in difficoltà economica. Il movimento vorrebbe istituire un fondo di sostegno per i padri separati, per erogare al padre un contributo per figlio fino a 2.400 euro su un periodo di 6 mesi, e per reperire alloggi a canone di locazione contenuto; vorrebbe inoltre, mediante accordi con le associazioni di categoria, l’abbattimento del canone di locazione per i padri che già corrispondano un canone di affitto o una rata di mutuo. Allo strumento del Fondo, il Popolo della Famiglia vorrebbe affiancare dei Bandi per l’assegnazione di case popolari, che riservino ai padri legalmente separati o divorziati in condizioni di disagio, un punteggio pari a quello che viene riconosciuto alle famiglie sfrattate: nelle separazioni infatti, è quasi sempre il padre a perdere l’assegnazione della casa coniugale.
Il padre separato, nota il Popolo della Famiglia, deve lasciare la sua casa, ma continuare a pagarne il mutuo, e contemporaneamente pagare l’affitto del suo nuovo alloggio e le bollette maggiorate, perché questo risulta come seconda casa. Non bisogna poi dimenticare l’onorario dell’avvocato, oltre all’assegno per i figli e quello per la moglie (quando previsto), ma solo l’ultimo è scaricabile dalla dichiarazione dei redditi.