L’Aquila. “Il caso L’Aquila fa scuola, è una città grande e quindi i problemi sono complessi. Il confronto con il Friuli è di grande interesse perché si vede che oggi si sta lavorando ugualmente con buoni risultati ma con una normativa enormemente più pesante e burocratica di quegli anni, di conseguenza tutto è molto più difficile”. Lo ha detto il professor Giovanni Carbonara, storico dell’architettura e teorico del restauro, considerato il capofila della cosiddetta Scuola romana del restauro architettonico, nel corso del convegno organizzato dall’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’aquila (Usra) sul tema “Il restauro architettonico tra storia e progetto”, che si è svolto ieri pomeriggio all’Aquila.
Il professor Carbonara ha tenuto una lectio magistralis nella quale tra le altre cose ha messo a confronto il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 con quello che trentatré anni prima ebbe come epicentro Gemona (Udine). “L’impressione che ho”, ha aggiunto, “è che rimboccandosi le maniche si riesce a lavorare, a mio avviso dopo nove anni la ricostruzione dei monumenti è andata benissimo, il caso di Collemaggio è significativo, per quanto riguarda il tessuto di città il tema è più difficile ma devo dire che, da esterno, ogni volta che torno vedo la città sempre più viva. Quindi non ho preoccupazioni, penso che il centro storico tornerà ad essere vitale com’era prima”. La lectio di Carbonara ha preceduto un dibattito durante il quale hanno preso la parola, tra gli altri, la soprintendente per L’Aquila e il cratere sismico, Alessandra Vittorini, il responsabile del patrimonio architettonico della Soprintendenza, Antonio Di Stefano, e diversi professionisti impegnati nella ricostruzione e nel restauro. “Nove anni non sono passati inutilmente perché si sono stratificate e sedimentate esperienze, routine organizzative, abbiamo avuto modo di sperimentare gli approcci e a selezionare quelli che sono i migliori”, ha fatto osservare Giovanni Francesco Lucarelli, dirigente Usra e coordinatore della Commissione pareri dello stesso ufficio, l’organismo istituito dalla legge Barca che, insieme a Soprintendenza e Comune, è chiamato a valutare la qualità architettonica ed estetica dei progetti proposti. “L’Usra è impegnato anche in un’attività di autoanalisi sull’efficienza e l’efficacia di processi che ricadono sotto la nostra responsabilità, in un continuo affinamento dei procedimenti che adottiamo per il disbrigo delle pratiche”, ha aggiunto Lucarelli. “Pur trattandosi di uffici che hanno degli elementi differenzianti, il titolare dell’Usra che ha ora l’interim anche sull’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc) immagino si dovrà impegnare per cercare di razionalizzare il più possibile le procedure, per la più efficiente lavorazione delle istruttorie. È un’occasione, per l’Ufficio dell’Aquila, per mettere a disposizione quanto abbiamo raggiunto favorendo il trasferimento di conoscenze e saperi tecnici che nel nostro ufficio sono ormai ben strutturati”, ha detto ancora Lucarelli. “È l’inizio di una serie di incontri che organizzeremo con personalità importanti a livello nazionale, che tra l’altro hanno esperienza anche in altri eventi sismici, che sono finalizzati a valutare la qualità della ricostruzione e a migliorarla”, ha chiarito infine Raniero Fabrizi, responsabile Usra e ad interim dell’Usrc.