L’Aquila. La sua morte sotto un cumulo di macerie nel sisma del sei Aprile portò una tremenda angoscia, ma l’impeto delle sue idee continua tuttora a dare i suoi frutti. Oggi, alla vigilia del trentatreesimo campo scuola dell’organizzazione di volontariato internazionale Nuova Acropoli, Sandro Spagnoli, un tempo responsabile dell’ Area di Ecologia, Solidarietà e Protezione Civile dell’
associazione stessa, è stato onorato della Decorazione al Merito di II Grado alla Memoria, un riconoscimento mai dato prima d’ora in Italia ad un volontario. A consegnare il premio, nella chiesa di Santa Maria de’ Centurelli ,nel territorio di Caporciano, il capo della Protezione Civile Nazionale ed ex prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli.Una bellissima cerimonia, durata un’ora e mezza circa, fatta di lacrime e di emozioni, a cui hanno partecipato persone in divisa da volontari ma anche altrettante in abiti civili. Tutto questo non sarebbe avvenuto senza una stretta collaborazione con le istituzioni, che nella persona di Gabrielli hanno mantenuto la loro promessa dopo numerosi iter burocratici. Non sono mancati all’ incontro il sindaco di Prata D’Ansidonia, che ha ospitato i centocinquanta ragazzi del campo-scuola, il vice prefetto e il rappresentante del Consiglio Regionale, che nel suo intervento ha toccato la nota dolente dei problemi urbanistici italiani, fatti di abitazioni non a norma e di progettazioni prive di qualsiasi sicurezza per i cittadini. Successivamente è stata la volta del capo della Protezione Civile, che ha consegnato l’onorificenza alla figlia di Sandro (anche lei fa parte di Nuova Acropoli). Numerosi gli omaggi dei giovanissimi del campo- scuola in suo ricordo. Il “volontario filosofo”(così Gabrielli ha definito Sandro nel suo discorso), ispirandosi a pensatori antichi come Platone, si è impegnato soprattutto a promuovere un’ etica del volontariato, che mirasse alla crescita interna di ogni individuo e portasse alla ricerca ed allo sviluppo di quelle” parti buone” in ognuno di noi dette “virtù”. Insomma, un buon volontario deve innanzitutto ricercare sé stesso per poter aiutare gli altri. Tuttavia, come ha ricordato lo stesso Gabrielli, il ruolo di Spagnoli non è stato quello di semplice teorico,
ma di un attivo organizzatore(è lui l’ideatore, ad esempio, dei campi –scuola), di un altruismo grandissimo, forse colui che meglio è riuscito ad entrare nell’essenza più profonda di questa nobile responsabilità. Afferma Giuliana Spagnoli, sorella del celebrato, nel suo intervento che conclude la cerimonia:“Noi insegnamo che non sono i ruoli né gli incarichi quelli che fanno di un uomo un uomo migliore, ma sono i contenuti, i suoi principi che danno dignità a quello che fa”. Ed è questo, forse, l’insegnamento più grande che Sandro Spagnoli ha donato al mondo del volontariato e non solo. Diego Renzi