Cupello. La Carovana “No Hub del Gas” parte simbolicamente davanti ai cancelli dello stoccaggio gas “Treste” (Stogit) in contrada Montalfano di Cupello, cuore del progetto per trasformare l’Italia in una grande piattaforma logistica per l’import-export di idrocarburi. Lo stoccaggio di Cupello, uno dei più grandi d’Europa, è classificato ufficialmente quale “impianto a rischio di incidente rilevante” in base alla Direttiva Seveso Ter, recepita in Italia con il Decreto legislativo 105/2015. I cittadini di Montalfano si sono riuniti in un comitato che da anni segnala sia criticità nella gestione dell’impianto, soprattutto per i cattivi odori, sia la totale assenza di partecipazione e trasparenza per quanto riguarda il Piano di Emergenza Esterno che dovrebbe essere redatto assieme ai cittadini e richiedono la documentazione che informi la popolazione sulle varie operazione della centrale.
“Abbiamo controllato fino a ieri sera e sul sito WEB del Comune di Cupello e della Prefettura di Chieti, competente per legge per l’adozione del Piano, non vi è traccia di un documento fondamentale per la sicurezza dei cittadini”, scrivono i rappresentanti del comitato in un comunicato stampa, “facciamo notare che nel 2015 in un incidente nello stoccaggio californiano di Aliso Canyon una fuga di gas provocò l’evacuazione per tre mesi di oltre 10.000 persone. Giusto per far capire la potenziale gravità di eventuali incidenti che possono interessare impianti di questo genere. Tra l’altro, nonostante quelli che appaiono a nostro avviso come veri e propri misteri riguardanti la gestione dei rischi da parte delle pubbliche amministrazioni, lo stoccaggio del Treste è al centro di diversi nuovi progetti. Si vuole andare ad immagazzinare il gas addirittura in sovra-pressione al 110% rispetto alla pressione originaria del giacimento e perforare altri 4 pozzi utilizzando un nuovo livello di stoccaggio per aumentare complessivamente la capacità di stoccaggio di 400 di milioni di Mc standard di gas. Gli uffici della Regione Molise sono intervenuti senza successo durante la recente Valutazione di Impatto ambientale esprimendo forti perplessità in ragione del rischio sismico del territorio. Qui un significativo estratto del parere della Commissione VIA nazionale che richiama l’osservazione della Regione”.
“Il Ministero a quel punto che fa?”, continuano, “si rifugia in una mera questione formalistica sui confini amministrativi sostenendo che i pozzi del lato molisano dello stoccaggio non saranno coinvolti, come se un terremoto indotto in Abruzzo si fermasse all’alt del confine amministrativo! Tra l’altro è noto che si possono indurre terremoti anche a distanza di chilometri dal punto di iniezione e sempre senza rispettare i confini amministrativi. Qui la trattazione, se così si può dire, della problematica sollevata dalla Regione Molise:http://www.va.minambiente.it/
In conclusione, “a poca distanza dovrebbe passare il gasdotto Larino-Chieti, di Gasdotti Italia, lungo oltre 100 km, che attraverserà ben 19 comuni abruzzesi e 7 molisani, zone densamente abitate e aree agricole di grande valore, nonché 8 Siti di Interesse Comunitario per la biodiversità. Gli attivisti della carovana, dopo la conferenza stampa davanti alla Stogit, sono partiti a piedi dalla piazza antistante il Comune di Cupello per un sopralluogo lungo il percorso di questa ennesima infrastruttura “fossile”. Nel pomeriggio a Scerni si terrà un seminario proprio su questa opera. Tanti interventi parcellizzati per nascondere gli impatti complessivi di un progetto unitario che non è mai stato sottoposto neanche alla Valutazione Ambientale Strategica dal Ministero dello Sviluppo Economico. Evitano queste procedure di dibattito pubblico perchè non saprebbero come spiegare l’interesse dei cittadini italiani ad ospitare questo “Hub del gas” sul loro territorio quando sia in Europa che in Italia il consumo di metano è in netto calo rispetto al picco del 2005 e la rete esistente è già oggi sovradimensionata. In sintesi si può dire “A noi i rischi, a loro i profitti” visto che vi è pure la beffa che queste infrastrutture sono pagate attraverso le bollette. Per queste ragioni anche da Montalfano tanti cittadini raggiungeranno Sulmona per partecipare alla manifestazione il 21 aprile a Sulmona (AQ) proprio per evidenziare che queste opere sono collegate tra di loro e che i cambiamenti climatici in atto richiedono politiche totalmente diverse fondate su risparmio, efficienza, tecnologie e rinnovabili”.