L’Aquila. La Pasqua, con il suo carico d’amore e serenità, rappresenta, per i cristiani, un momento di gioia e di pace culminante con la resurrezione di Cristo: un messaggio di vita e di speranza. Tante sono le tradizioni che si alternano in Abruzzo nella circostanza della settimana Santa. La Processione del venerdì Santo, all’Aquila, è una grande tradizione che si rinnova nel tempo e dal lontano 1954, fu riportata in auge ad opera dei Frati Minori della Basilica di S. Bernardino e non si è più interrotta. Tranne nel 2009 quando, purtroppo, il venerdì Santo ci furono i funerali delle povere vittime innocenti del terremoto. La stessa avrà luogo presso la Chiesa di S. Bernardino da cui partiranno tutti i fedeli che raggiungeranno in corteo, attraverso le vie percorribili della città, Piazza Duomo. Quest’anno per la prima volta, la scorta d’onore al simulacro del Cristo Morto sarà effettuata dal Personale dell’Ufficio Territoriale Governativo della Prefettura dell’Aquila. Gli organizzatori, l’Associazione Cavalieri del Venerdì Santo che da qualche anno collaborano con i frati di San Bernardino per il corteo del Cristo Morto, hanno identificato il percorso dello storico evento, composto da simulacri raffiguranti i momenti più toccanti della passione di Cristo, partendo dalla Basilica di S. Bernardino si snoderà in Via S Bernardino, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Duomo, Via Indipendenza, Piazza S Marco, Via C. Battisti, Corso Federico II, Piazza Duomo, Corso Vittorio Emanuele, Via S Bernardino per poi rientrare nell’omonima Basilica .
Condizionano fortemente il normale svolgimento della religiosa manifestazione le tante gru operative nei vari cantieri della ricostruzione. Il suggestivo e toccante evento sarà accompagnato lungo il percorso da tanta gente, aquilana e non, che interverrà al consueto e tradizionale appuntamento religioso. Costoro sfileranno, con delle fiaccole in mano portando in corteo tanti simulacri e statue realizzate fin dal 1950 da diversi artisti di origini abruzzesi. Tra cui l’indimenticabile Remo Brindisi, autore di una quindicina di simulacri per la nostra processione di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita ed al quale sarà dedicato – oggi martedì 27 marzo, al Blunda dove è in corso la mostra “Omaggio a Remo Brindisi, anteprima del centenario” una sua rievocazione. Un altro appuntamento organizzato dall’ Associazione Cavalieri del Venerdì Santo di concerto con i frati di San Bernardino si terrà giovedì 29 marzo alle 18,30 nella basilica francescana in cui ci sarà la messa in Coena Domini durante la quale si effettuerà il rito della “Lavanda dei piedi” a tredici uomini scelti dal personale della Prefettura che il giorno seguente formeranno la scorta al Cristo Morto. Il clou venerdì quando, gli eventi organizzati dai “Cavalieri” inizieranno alle 15 nella basilica di San Bernardino con la caratteristica Liturgia della Passione del Signore e proseguiranno alle 16,30 a San Giuseppe Artigiano con un concerto offerto dal Conservatorio aquilano “Casella” La processione del Venerdì Santo, un evento tanto simbolico quanto evocativo, è carico di ricordi con i suoi effetti di emozioni e sentimenti impressi nella mente, nel cuore e nell’animo di intere generazioni di abruzzesi ma soprattutto di aquilani. La Processione – in cui, come consuetudine,risuoneranno le note dello struggente Miserere di Selecchi – vedrà la partecipazione della corale 99 egregiamente coordinata dal maestro Mantini e da altri gruppi e associazioni cittadine, coordinate del maestro Vivio, Al Rientro in chiesa il rito religioso sarà officiato dal Vescovo Petrocchi che terrà un’ omelia sulla passione di Gesù. In tutti i paesi dell’Alta Valle dell’ Aterno – Montereale , Pizzoli, Barete , Cagnano Amiterno, Capitignano e Campotosto – vige l’antica costumanza della benedizione delle uova sode la sera del sabato; esse dovranno essere consumate la domenica mattina giorno della Santa Pasqua e della Resurrezione di Cristo. A Pratola Peligna, La statua della Vergine Maria, vestita di nero in segno di lutto, viene portata in processione per le vie del paese e domenica mattina, giorno di Pasqua,si festeggerà l’incontro tra la Madonna ed il figlio risorto. Oggi, all’inizio del terzo millennio, in piena era consumista, nonostante la crisi che attanaglia il paese, tanti simboli rappresentano la Pasqua. In primis la colomba che da sempre è foriera di pace e fratellanza tra tutti i popoli della terra. Diceva tempo fa un noto studioso di arti e tradizioni popolari che la fede radicata nel terreno della tradizione si rinverdisce con l’attualità e un giorno, non lontano, darà i suoi frutti. Che veritiera affermazione! Auguriamoci che i frutti generati dalla Pasqua siano , per sempre, il pane quotidiano di tutti gli uomini di buona volontà. Desidero rivolgere , con questo articolo, i migliori auguri di buona Pasqua al Direttore ed a tutti i lettori di questa prestigiosa testata dell’Abruzzo marsicano. Nando Giammarini