L’Aquila. “Mi candido per fare in modo che ci siano le condizioni di recuperare l’interruzione di un ruolo dell’Abruzzo al governo della Repubblica: sono 25 anni che l’Abruzzo non ha una presenza al governo che consenta all’Abruzzo di dire che il governo vede con chiarezza anche le ragioni dell’Abruzzo”. Cosi’ il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, in conferenza stampa ha spiegato i motivi della sua candidatura alle prossime elezioni politiche. “L’ultimo che e’ stato al governo della Repubblica – ha proseguito – con una compiutezza di agenda di impegni e’ stato Remo Gaspari nel 1992. Poi c’e’ stato lo sforzo riuscito di Giovanni Legnini, ma con un ruolo di collaborazione all’interno di un dicastero e il suo merito e la sua bravura lo hanno fatto planare anche a Palazzo Chigi come sottosegretario all’Editoria e all’attuazione del Programma. Lui e’ un giocatore che si e’ rivelato assolutamente all’altezza, ma aveva diritto ad avere anche di piu’ rispetto all’impegno e al merito e a quello che ha saputo fare addirittura anche quando e’ stato all’opposizione. Anche dall’opposizione e’ stato capace di aiutare l’Abruzzo”. “Le esperienze che ho fatto – ha concluso D’Alfonso, candidato al Senato – per ruoli politici e istituzionali e, forse, potrei anche aggiungere l’attivita’ di approfondimento culturale in riferimento alla decisione pubblica, mi rendono in una condizione che posso davvero aiutare l’Abruzzo al governo della Repubblica”. Il governatore abruzzese ha poi sottolineato che la sua non e’ una “candidatura improvvisata”. “Non e’ stata – ha aggiunto – oggetto di un combattimento. C’e’ stata una forte riflessivita’ dentro di me rispetto al valore dell’impegno assunto con gli abruzzesi, ma sono stato piu’ volte destinatario di richieste di candidature: nel 2006 e poi nel 2008. Entrambe le volte ho detto di no. Alcuni mesi fa mi e’ arrivata la richiesta di candidarmi capolista al plurinominale per quanto riguarda il Senato. Ho fatto una serie di incontri e ho cercato di cogliere le ragioni di questa insistenza nella richiesta. Ho concordato con i miei compagni di viaggio in Abruzzo e nei territori che poteva essere questo alla condizione che ci guadagnasse l’Abruzzo”. “L’Abruzzo che ci deve guadagnare – ha aggiunto – e’ quello che in questi 43 mesi ha ricevuto dall’ente Regione Abruzzo 2 miliardi 633 milioni di euro, che sono stati canalizzati, proceduralizzati nella contabilita’ di enti locali e strumentali che fanno la vitalita’ economica e decisionale della regione Abruzzo. L’interlocutore esclusivo che ha fatto attivare queste risorse al territorio abruzzese e’ l’ente Regione Abruzzo. Alla Provincia di Pescara sono andati 538 milioni di euro, 743 milioni di euro alla Provincia di Chieti, 736 milioni di euro alla Provincia di Teramo e 614 milioni di euro alla Provincia dell’Aquila”. “Mi mettero’ alla stanga – assicura D’Alfonso – Metto sul tavolo tutto quello che ho fatto ed imparato fino ad oggi ed anche la determinazione che mi si e’ accumulata in tanti anni di esperienza. Dal 1995 lavoro 16 ore al giorno, se dovessi misurare l’eta’ per il numero di ore che ho lavorato credo che avrei 82-83 anni per l’esperienza e questo mi produce una risorsa: la mancanza di paura. Ho quasi visto tutto, anche l’inferno. Ritengo – ha concluso D’Alfonso – di essere uno dei pochi, e non solo in questa regione, che non conosce la signoria della paura: non ho paura di assumermi responsabilita’. Rivendico nel mio zaino un esclusivo che non ha nessuno in questa regione, che e’ frutto di esperienza, ovvero non ho paura di assumermi le mie responsabilita’”.
“La conferenza stampa del Partito Democratico per spiegare le ragioni della candidatura in una specifica sala della Regione Abruzzo utilizzando attrezzature, uffici e personale dell’amministrazione regionale e’ alquanto vergognoso e offensivo. D’Alfonso se intende fare campagna elettorale la svolga come libero cittadino e come tutti gli altri candidati con i suoi personali strumenti e risorse e non utilizzando la cosa pubblica e i soldi dei cittadini abruzzesi contribuenti”. Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che sottolinea quanto segue: “La conferenza stampa svolta oggi dal candidato D’Alfonso, con al suo fianco il segretario regionale del Partito Democratico Marco Rapino e l’altro candidato Camillo D’Alessandro, e’ un’offesa alle istituzione regionali e agli abruzzesi. D’Alfonso non pensi di essere un extraterrestre a cui tutto e’ permesso, perche’ sara’ mia premura sino al 4 marso controllare con quali mezzi e strumenti il Presidente della Regione intende svolgere la sua campagna elettorale per il Senato. Monitoreremo nei minimi dettagli in quale veste intende svolgere il ruolo di candidato poiche’ non permetteremo e tollereremo una sovrapposizione di ruoli e funzioni. Intanto siamo in attesa di conoscere quanti fondi pubblici ha speso con la campagna pubblicitaria dei manifesti 6×3, chi ha autorizzato la spesa e soprattutto la legittimita’ della stessa (su cui nutriamo molti dubbi). Credo che gli abruzzesi meritano di continuare ad avere una guida serena e consapevole e che si dedichi ‘anima e corpo’ nella gestione della macchina regionale e risolvere le tante problematiche e vertenze aperte. Pertanto – conclude Febbo – investiro’ direttamente il Presidente del Consiglio, che colpevolmente ha gia’ permesso al PD di sospendere fino al 4 marzo le attivita’ consiliari e legislative, tra l’altro anche lui scorrettamente presente alla conferenza stampa odierna, affinche’ D’Alfonso lasci e passi immediatamente tutte le sue funzioni al vice presidente Giovanni lolli prima che si incorra in situazioni illegittime, poco trasparenti ed in palese conflitto d’interesse e, soprattutto, senza imbattersi nel serio rischio di offendere le istituzioni regionali e gli abruzzesi”.