Pescara. I funzionari della Regione Abruzzo sono indagati perchè ”sebbene incombesse su di loro” la responsabilità di realizzare la Carta delle valanghe per l’intero Abruzzo ”non si attivavano in alcun modo nemmeno predisponendo apposite, doverose, richieste di necessari fondi da stanziare nel bilancio regionale”, per realizzare la Carta. Se presente quindi la località di Rigopiano sarebbe stata riconosciuta come ”esposta a tale pericolo di valanghe”. Questa assenza, si legge nell’ordinanza della Procura di iscrizione sul registro degli indagati di 23 persone, ”ha fatto sì che le opere già realizzate dell’hotel in seguito ai permessi di costruzione del Comune di Farindola non siano state segnalate dal sindaco” alla Regione. Se così fosse stato il Comitato tecnico regionale per lo studio della neve e valanghe avrebbe deciso ”l’immediata sospensione di ogni utilizzo in stagione invernale dell’albergo, fino alla realizzazione di interventi di difesa antivalanghiva della struttura, dighe di deviazione, reti, deflettori da vento, ombrelli da neve”.