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Fondi destinati alle piste ciclabili spostati a favore della messa in sicurezza delle strade provinciali

Redazione Centrale di Redazione Centrale
13 Ottobre 2017
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L’Aquila. Cinquantasei milioni di euro per migliorare e mettere in sicurezza la viabilità provinciale in Abruzzo. Lo prevede la delibera n.565 approvata dalla Giunta regionale mercoledì. Sono state rimodulate le risorse del Masterplan, spostando soldi da alcune voci, come le piste ciclabili, per destinarli alle strade delle quattro Province. I contenuti della delibera e i futuri interventi sono stati illustrati stamani a Pescara, in conferenza stampa, dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza della Giunta con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca, l’assessore alla Programmazione economica, Silvio Paolucci, e i presidenti delle Province di Chieti e L’Aquila, Mario Pupillo e Angelo Caruso. Dei 56 milioni di euro, 16 andranno alla provincia di Chieti (9 milioni area del Vastese, 4 milioni area del Sangro, 3 milioni per l’area Chietino-Ortonese; economie derivanti dagli interventi saranno destinate al Vastese), 15 milioni al territorio della Provincia di Teramo (7,5 milioni all’area della Val Fino e 7,5 milioni all’area delle Colline teramane), 14 milioni alla provincia di Pescara (7 milioni area Vestina, 3,5 area delle colline casauriensi per intero e 3,5 milioni per l’area montana), 11 milioni alla provincia dell’Aquila (4 milioni area Peligna-Sulmontina, 4 milioni area Marsicana, 2 milioni area aquilana, un milione area Castel di Sangro). D’Alfonso tra oggi e domani comunicherà ai presidenti di Provincia che la delibera è stata adottata e, a quel punto, “l’arrivo della documentazione rende loro procedimentalizzabili gli appalti”, con i conseguenti tempi tecnici. Le risorse sono state suddivise tra le quattro Province in base alla quantificazione dei danni riportati nel dossier della Protezione Civile nazionale. I quattro enti saranno i soggetti attuatori degli interventi, che dovranno essere concertati sulla base delle effettive esigenze rilevate in termini di impraticabilità, dissesto, sicurezza e importanza dell’asse viario. Il presidente di Regione ha sottolineato che “questi fondi non serviranno a fare nuove strade, ma per sistemare e mettere in sicurezza le strade che ci sono”, perché “abbiamo un sistema viario che sembra concepito per far vincere i ricorrenti contro le case assicurative”. Il governatore ha anche spiegato che si sta lavorando per ingrandire la rete stradale statale della provincia dell’Aquila, con l’inclusione della strada che porta a Scanno; stesso lavoro si farà sulla Fossacesia-Lanciano, nel Chietino, e sulla strada che da Silvi porta ad Atri, nel Teramano.

“Prendendo atto di una situazione difficile, segnalataci dalle Province stesse, che si trovano a dover fare una corsa con le gambe invalidate da una inesistente finanza pubblica, dai sindaci e anche da alcuni saggi articoli di stampa – ha detto il governatore – abbiamo voluto precisare alcune collocazioni finanziarie del Masterplan determinando attesa su un fronte, come l’ingrandimento delle piste ciclabili, sulle quali comunque abbiamo lasciato 20 milioni di euro, risultando una delle regioni meglio servite d’Europa alla luce degli investimenti programmati”. “Abbiamo drenato altre risorse facendo un paniere di 56 milioni di euro per le strade provinciali, con una logica da gesto istituzionale solidale, una tantum, a favore della viabilità provinciale, consapevoli come sempre che è lo Stato che deve finanziare le Province – ha osservato D’Alfonso – Io ho battagliato anche con Gentiloni, la Boschi, Delrio, Luca Lotti, De Vincenti, pretendendo che tornino coperture finanziarie per le Province e credo che nella legge di Stabilità compariranno 8-900 milioni, per la prima volta dopo anni di tristezza finanziaria, a favore della vita ordinaria delle Province”. D’Alfonso ha poi annunciato che “la prossima settimana verrà il capo del dossier ‘Italia Sicura’, Roberto Marino, che ha 7 miliardi di euro l’anno, perché vogliamo dichiarare guerra anche ai problemi di alcuni centri storici abruzzesi. Al primo posto – ha affermato – Sulmona, che già fa parte del dossier Casa Italia, al secondo posto faremo entrare Penne, poi Atri e Lanciano, con i loro centri storici. Conto di far venire anche il rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone, per fare in modo che l’Abruzzo per tempo si prepari a ciò che ci riserva anche una certa fragilità del suolo e del sottosuolo”, ha concluso.

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