Montesilvano. Si è conclusa dopo cinque ore, all’obitorio dell’ospedale di Chieti, l’autopsia sul corpo di Antonio Bevilacqua, il 21enne di Montesilvano (Pescara) ucciso nella notte in un ristopub della città adriatica. L’esame autoptico, eseguito dal medico legale Giuseppe Sciarra, conferma quanto emerso dai primi accertamenti: il killer ha freddato il giovane con un solo colpo al volto che non gli ha lasciato scampo, uccidendolo all’istante. L’assassino, secondo quanto emerso, avrebbe usato un fucile a proiettili multipli. Eseguiti, come da prassi, anche prelievi di campioni per le successive analisi di laboratorio. Le risultanze dell’autopsia serviranno agli inquirenti per chiarire ulteriormente la dinamica dei fatti e accertare il tipo di arma utilizzato.
Ucciso da una persona che ha agito “con calma e a sangue freddo”, armata di fucile e con il volto coperto da un passamontagna. Un’esecuzione rapida e cruenta quella avvenuta in un ristopub di Montesilvano. La vittima è un 21enne del posto, Antonio Bevilacqua, rom con piccoli precedenti di polizia, raggiunto al volto da un colpo che non gli ha lasciato scampo. Poco chiaro, al momento, il movente del delitto: all’origine potrebbe esserci un diverbio scoppiato poco prima nel locale. Sono le 3 di notte circa, quando un uomo con il volto coperto raggiunge il pub ‘Birra Mi’ di via Verrotti e, in pochi istanti, entra nel locale, spara un colpo di fucile contro Bevilacqua e scappa correndo. Viene subito lanciato l’allarme, ma per il 21enne non c’è nulla da fare. In quel momento nel pub ci sono una decina di persone. “Stavo spillando la birra, quando ho sentito un botto – racconta il titolare del pub -. Ho alzato la testa, Antonio era caduto a terra e mi sono trovato davanti una persona con un fucile. Mi sono subito abbassato. L’assassino ha agito a sangue freddo, con estrema calma”. Sul posto sono subito intervenuti i Carabinieri. Le indagini, coordinate dalla procura di Pescara (pm Paolo Pompa), sono affidate ai militari della Compagnia di Montesilvano e del Nucleo investigativo del Comando provinciale. L’area è ben coperta da videocamere di sorveglianza e gli investigatori hanno già acquisito i filmati, che potrebbero dare un contributo importante alle indagini. Ascoltati anche numerosi testimoni. Prima dell’omicidio nel locale c’è stato un diverbio al quale potrebbe aver preso parte anche l’assassino, che avrebbe poi lasciato il locale per farvi ritorno con passamontagna e fucile. E’ una delle ipotesi su cui lavorano i Carabinieri. Sembra escluso, invece, ogni tipo di premeditazione o organizzazione del delitto, come la possibilità che il movente sia legato a gestione di attività illecite o conflitti tra bande rivali. Si tratterebbe, per gli investigatori, di un fatto estemporaneo. Mentre prosegue la caccia al killer da parte dei Carabinieri, si è svolta l’autopsia sul corpo del giovane, utile soprattutto per capire il tipo di arma utilizzata e il numero dei colpi esplosi. Ad eseguirla, su incarico del pm, il medico legale Giuseppe Sciarra. Stando alle testimonianze, Bevilacqua era uscito per comprare sigarette al distributore automatico della tabaccheria accanto al pub, poi avrebbe preso una birra da asporto in una sala slot e solo alla fine, avendo notato persone che conosceva, sarebbe entrato nel pub, dove sarebbe rimasto non più di un’ora.