L’Aquila. Le Fiamme Gialle, nel corso delle attivita’ di monitoraggio sull’impiego dei fondi pubblici destinati alla riparazione degli immobili danneggiati dal sisma, si legge nella relazione dell’attivita’ operativa del Corpo, illustrata stamane dal generale Francesco Attardi, comandante regionale delle Fiamme gialle dell’Abruzzo, hanno concentrato l’attenzione su una pratica per la quale, nel complesso, sono stati erogati circa 1,1 milioni di euro, rilevandone l’assenza dei presupposti previsti dalla legge per l’accesso al finanziamento, dissimulata dai richiedenti grazie anche alla compiacenza di un tecnico incaricato. Tutto nasce dall’istanza prodotta dai beneficiari del contributo, nell’ambito della quale veniva attestato l’utilizzo quale civile abitazione (oltre che, parzialmente, quale esercizio commerciale) di un immobile di quattro piani. I riscontri operati dai finanzieri hanno permesso, invece, di accertare come, alla data del sisma, l’immobile fosse agibile solo limitatamente ai locali del piano terra (presso i quali insisteva l’attivita’ commerciale), mentre i piani elevati erano ancora in fase di costruzione e parzialmente non accatastati. Nonostante cio’, i proprietari dell’immobile hanno indicato nell’istanza per la concessione del contributo l’utilizzo a titolo abitativo dei piani elevati, producendo, peraltro, documentazione parzialmente difforme rispetto a quella redatta dai tecnici incaricati della verifica sull’agibilita’ dell’immobile, tale da indurre in errore i responsabili dell’istruttoria e determinare l’approvazione del contributo pur in assenza dei requisiti. Sempre nell’ambito della ricostruzione post sisma le Fiamme Gialle avevano gia’ nel marzo u.s. accertato l’ennesima truffa finalizzata all’indebito conseguimento di fondi comunitari destinati al ripristino delle attivita’ produttive nella zona del cratere aquilano. Ed anche in questo caso i finanzieri del Nucleo PT L’Aquila, su delega della locale Autorita’ Giudiziaria avevano sottoposto a sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca, un immobile dal valore commerciale stimato in circa 2 milioni di euro.