L’Aquila. “Sulla vicenda dei risarcimenti richiesti dallo Stato alle famiglie delle vittime del terremoto aquilano ho intenzione di parlare con il premier Paolo Gentiloni e con il Presidente Sergio Mattarella per far sì che i familiari già straziati dal dolore per le perdite umane e materiali derivate dal sisma non debbano restituire quanto ricevuto”. Lo ha annunciato in una nota il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. “Norberto Bobbio ha aggiunto ci ha insegnato che esistono la Legalità e la Legittimità. La Legittimità vale più della Legalità, e non c’è bisogno di rievocare il mito di Creonte e Antigone per capire che lo Stato deve essere tutore e non avversario di chi soffre. Le vittime vanno sostenute dallo Stato poiché esso è nato anche con la funzione di non lasciare solo il cittadino davanti alle tragedie, e io mi farò latore di questo pensiero davanti alle cariche più alte della Repubblica”.
“Dalla ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro è venuta nel corso di un question time un’apertura importante: il governo intende fare quanto in suo potere per rinunciare alla revoca dei risarcimenti e quindi evitare a tante famiglie il danno, oltre alla beffa. Dopo i terremoti e le calamità naturali, si risarciscono le case, le attività economiche e persino il bestiame. Dobbiamo fare in modo che la legge sia madre e non matrigna per chi è già stato così duramente colpito dal tragico terremoto del 2009”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane. “Dobbiamo evitare prosegue che risarcimenti versati per le vite umane perdute nel terremoto dell’Aquila debbano essere restituiti da persone e famiglie che hanno già sofferto tanto, con un provvedimento che arriva a 8 anni dal sisma e che in molti casi le ridurrebbe sul lastrico. Il principio appare ingiusto in sé, ma lo è tanto più negli effetti di una procedura che ha impiegato tanti anni a dispiegarsi e che colpisce orfani allora bambini e ora maggiorenni, famiglie che avevano perduto tutto e che non dispongono più delle somme da esborsare”. “L’apertura della ministra Finocchiaro è stata importante, credo che sia necessario avviare una trattativa, nella quale ci impegneremo perché, nel rispetto della legge, si possa evitare un impatto così duro su queste persone e sulle famiglie. La legge sia madre e non matrigna, tanto più che la vicenda scabrosa della Commissione grandi rischi a L’Aquila, se è chiusa sul piano giudiziario, non lo e’ sul piano delle responsabilità politiche. Che ci sono è molto gravi e che mi auguro possano essere portate alla luce con la Commissione d’inchiesta da me proposta”, conclude.