Chieti. Sono state trasferite all’obitorio dell’ospedale di Chieti le salme di Giuseppe Pirocchi e Silvia D’Ercole, i coniugi trentaduenni di Scerni (Chieti) morti ieri pomeriggio cadendo nelle acque del fiume Orta durante una gita a Caramanico Terme (Pescara), dove stavano trascorrendo il primo maggio insieme ad alcuni famigliari. In mattinata è attesa la ricognizione cadaverica che servirà a stabilire le cause della morte. Poi il magistrato di turno, Valentina D’Agostino del Tribunale di Pescara, deciderà se disporre ulteriori accertamenti prima di restituire le salme alla famiglia. I Carabinieri della compagnia di Popoli (Pescara) e i Forestali stanno raccogliendo testimonianze per ricostruire la dinamica dell’incidente, avvenuto nella Valle dei Luchi, una zona molto suggestiva del fiume Orta caratterizzata da canyon e vere e proprie rapide, lontana dai sentieri, dove le pietre in alcuni tratti possono essere molto scivolose.
“Una tragica fatalità ha tolto la vita a due giovani ragazzi della nostra comunità. Un triste pensiero va ai loro bambini, ai familiari in questo momento difficile. Ci stringiamo con dolore e affetto alla famiglia D’Ercole e Pirocchi”. E’ quanto si legge sulla pagina istituzionale del Comune di Scerni (Chieti), dove vivevano i coniugi morti ieri pomeriggio a Caramanico Terme cadendo nelle acque del fiume Orta. La coppia era in gita insieme alla famiglia in uno dei luoghi più suggestivi del Parco nazionale della Majella. Sul proprio profilo il sindaco di Caramanico, Simone Angelucci, scrive: “Caramanico Terme si stringe intorno alla Comunità di Scerni. Esprimiamo la nostra affettuosa vicinanza e il nostro cordoglio ai familiari delle vittime del tragico incidente verificatosi ieri in località I Luchi”.