L’Aquila. In Abruzzo è scoppiata la psicosi per il pericolo crollo di ponti e viadotti autostradali. Dopo i collassi di Camerano, in A 14 dove persero la vita due persone, e il crollo del viadotto di Fossano che schiacciò l’auto di due carabinieri, l’attenzione per lo stato di salute di strade ed autostrade anche in Abruzzo è piuttosto alta. E’ così che numerosi automobilisti, temendo per l’incolumità degli utenti, hanno iniziato a scattare foto denuncia e a postarle su Facebook. Alla protesta degli automobilisti si è unita quella di alcuni politici che hanno presentato diverse interrogazioni parlamentari al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio. Strada dei Parchi, concessionaria delle principali autostrade abruzzesi, in un comunicato stampa diramato nei giorni scorsi, ha annunciato una serie di controlli ai viadotti più datati, ovvero quelli costruiti tra il 1968 e il 1969. Per quanto riguarda la A 25 i controlli effettuati, ha fatto sapere la concessionaria, sono per ora tutti negativi, proseguono, invece, i sopralluoghi da parte dei tecnici di Strada dei Parchi a ben 8 ponti della A24. I viadotti in questione sono: il viadotto Della Noce (circa km 27), il viadotto Cannuccette (circa km 28) e il viadotto Santo Stefano (circa km 29), nei pressi di Castel Madama. Il viadotto di Pietrasecca (circa km 60) nel Comune di Carsoli, il viadotto Pié di Pago III (circa km 70) e quello del Fiume Salto (circa km 71), nei pressi di Torano, ed infine il viadotto Valle Orsara (circa km 85) e quello Fornaca (circa km 92) tra i Comuni di Lucoli e L’Aquila. Sorvegliato speciale resta il viadotto San Giacomo, nell’aquilano, che, a causa delle continue sollecitazioni telluriche ha avuto dei distacchi superficiali di parti in cemento. Risale agli ultimi giorni la segnalazione dell’ennesimo automobilista che ha denunciato lo stato di usura dei piloni autostradali che, sulla A 24, sorreggono lo svincolo per Tornimparte verso Campo Felice. In particolare, il distacco del cemento ha lasciato scoperti i ferri visibilmente arrugginiti. Un tratto di strada, questo, percorso, oltre che dai residenti, anche da numerosi turisti che si dirigono verso le località sciistiche.
Tuttavia in molti hanno ritenuto riduttivo che il controllo si stia limitando solo ad 8 dei 153 cavalcavia. Il percorso di A24, lunga 159,2 km, e A25, lunga 114,9, è caratterizzato da ben 153 tra ponti e viadotti, per complessivi 118,8 km, alcuni dei quali superano i 100 metri di altezza dal piano di campagna. Si stima che le due autostrade siano percorse da oltre 262.000 veicoli con circa 450.000 viaggiatori al giorno (fonte Strada dei Parchi).
Ma mentre sulla A24 proseguono le verifiche, gli automobilisti della Val di Sangro denunciano la situazione in cui versa il cavalcavia sul fiume Sangro da oltre dieci anni. Il ponte in questione, lungo 467 metri, si trova nei pressi dell’uscita della superstrada Atessa–Lanciano, ed i piloni che lo sorreggono appaiono evidentemente usurati dall’acqua e traslati rispetto al loro basamento originario.
L’ultima segnalazione, solo in ordine di tempo, arriva dalla provincia di Chieti, dove il cavalcavia della strada a scorrimento veloce che porta da Dragonara verso Chieti città mostra ferri completamente scoperti e divelti. @fededimarzio84