L’Aquila. Chiamparino e D’Alfonso, neopresidenti di Abruzzo e Piemonte. il primo con un consiglio regionale noto dopo 24 ore dallo spoglio, il secondo senza consiglieri certi a distanza di 18 giorni. Della proclamazione degli eletti ancora niente e la formazione del nuovo consiglio sembra un miraggio. Tutta colpa di una legge troppo complessa e poco chiara? Non solo. In realtà l’Ufficio centrale regionale che si è insediato alla Corte d’Appello non avrebbe ancora ricevuto i voti dalle circoscrizioni di Chieti e Pescara. Secondo gli addetti ai lavori, la legge elettorale, se pur complessa, non presenta problemi di assegnazione di seggi. Ci si domanda, allora, perché ci sono ben 15 aspiranti consiglieri che si dicono tutti eletti, ma sui quali ci sarebbero dubbi interpretativi. Non hanno ancora potuto festeggiare, infatti, Marinella Sclocco, Antonio Innaurato, Lucrezio Paolini, Mauro Sacco, Maurizio Di Nicola, Giorgio D’Ambrosio, Mario Mazzocca, Vincenzo Cipolletti, Etelwardo Sigismondi, Giandonato Morra, Mauro Di Dalmazio, Antonio Morgante, Nicoletta Verì, Pietro Smargiassi, Leandro Bracco. Almeno la metà di questi non sarà aletta. Intanto nell’aquilano accade l’impensabile. Tra un’interpretazione e l’altra, tra problemi di riconteggio arriva anche una denuncia per brogli elettorali riferiti a un comune della provincia dell’Aquila. Ci sarebbero più voti a un candidato rispetto a quelli della sua lista. Sono in corso indagini. Intanto la Regione è ancora senza consiglio e il neo presidente Luciano D’Alfonso non può ancora iniziare a lavorare insieme ai suoi consiglieri.