L’Aquila. Oggi è il giorno di quella che è stata ribattezzata la marcia su Roma: 34 pullman sono in partenza verso la capitale. Oltre 1.500 cittadini provenienti da tutto il territorio si sono dati appuntamento nella piazza di Montecitorio per dire no al decreto legge. Al Governo si chiederà di dare risposte immediate perché ci siano fondi per la sicurezza delle scuole, che si faccia chiarezza normativa su quali debbano essere i criteri perché un plesso scolastico possa essere considerato sicuro piuttosto che necessitante di interventi; e che ci siano le coperture finanziarie per i lavori che stiamo eseguendo per mettere in sicurezza il territorio dopo la straordinaria ondata di maltempo di gennaio.
“A Roma, facciamo sentire la nostra voce, facciamo sentire la nostra sofferenza, facciamo sentire che non ci arrendiamo. Tutti a Roma, tutti per Teramo. Domani manifesteremo a Roma con la fascia tricolore simbolo della nostra bellissima Nazione. Nazione e Governo che voglio al mio fianco, che voglia sia mio alleato, che mi aiuti a risolvere i problemi. Spero che questo venga compreso” aveva scritto ieri su facebook il primo cittadino di Teramo, Maurizio Brucchi.
“Il maltempo ha distrutto l’Abruzzo, non gli abruzzesi, tutti a Roma giovedì 2 marzo per vedere riconosciuti i diritti negati dal decreto insulto” gli aveva fatto eco il sindaco di Chieti Umberto Di Primio.
Non sono tuttavia mancate le polemiche. ”La manifestazione non sarà una carnevalata, come sostiene il presidente della Regione, ma la risposta del territorio alla incapacità della Regione di dare soluzioni ai Comuni e ai cittadini abruzzesi” aveva dichiarato il sindaco di Chieti. ”Come amministratori ci sentiamo soli nel fronteggiare il post emergenza terremoto, che ha colpito soprattutto il teramano, e il post emergenza maltempo che ha colpito tutto l’Abruzzo, continuando a sostenere spese ingenti e cercando di dare quelle risposte che i cittadini si aspettano dalle istituzioni. Ma sono azioni che stiamo compiendo con le nostre sole forze e soprattutto con bilanci incapienti a coprire le somme necessarie al ripristino delle strade, delle frane e della messa in sicurezza del territorio. Ci aspettiamo che il Governo presti attenzione alle fasce tricolori, a chi sta vivendo questo post emergenza in prima persona utilizzando le proprie risorse, per altro insufficienti, per risolvere i problemi”. ”Abbiamo responsabilità dirette e chiediamo che tutti, Regione e Governo si assumano le proprie responsabilità non lasciando i Comuni e i cittadini da soli. Le Istituzioni centrali hanno il dovere di intervenire con provvedimenti sostanziali e immediati: è in gioco la sicurezza dei cittadini e l’economia delle nostre realtà”.
“Sarò in piazza Montecitorio ad ascoltare le ragioni di chi verrà dai nostri territori per chiedere risposte, perché molto è stato fatto e molto resta ancora da fare per la ricostruzione dopo il sisma e per i danni da maltempo. L’Abruzzo sta soffrendo e ha bisogno dello Stato. Io ci sono, so cosa significa questa sofferenza. Non sono utili le strumentalizzazioni a fini politici di alcuni. Il governo che, insieme al precedente, ha messo in campo molti provvedimenti e interventi per ricostruire l’Abruzzo deve però fare di più. Io dico: ascoltiamo il disagio e traduciamolo in soluzioni. E’ iniziato alla Camera l’iter del secondo decreto terremoto, questa può essere un’occasione per migliorarlo ancora” ha dichiarato la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.


