L’Aquila. Sono oltre 117mila i sopralluoghi di agibilita’ di edifici e strutture effettuati nelle Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo in 6 mesi, dal terremoto del 24 agosto scorso nell’Italia centrale. Squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilita’ operano sia con procedura AeDes (Agibilita’ e Danno in emergenza sismica), avviata fin dai primi giorni successivi alla scossa del 24 agosto, e sia con procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilita’ Sintetica post-Terremoto), questa attivata dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre. Sono impegnati oltre 6mila tecnici: si tratta di professionisti appartenenti ai Consigli nazionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri e Geologi impiegati a titolo volontario, nonche’ di tecnici dei centri di competenza del Dipartimento, delle Regioni, delle forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Il protrarsi della sequenza sismica – che dal 24 agosto ha fatto registrare oltre 57mila scosse, di cui nove di magnitudo pari o superiore a 5, ha piu’ volte incrementato il numero delle richieste di sopralluogo: per questa ragione, la stima dei sopralluoghi ancora da effettuare, che alla data del 18 gennaio era di circa 91mila, e’ in aggiornamento. E per venire incontro alle richieste delle amministrazioni comunali, una nuova circolare ha prorogato alla data del 13 marzo il termine per la presentazione delle istanze da parte dei Comuni di sopralluogo di agibilita’ accompagnate da perizia asseverata.
Secondo i dati forniti dal Dipartimento della Protezione civile, complessivamente, dall’inizio dell’emergenza, sono state acquisite e digitalizzate 48.904 schede AeDes, tra edifici pubblici e privati: di queste, 2.203 hanno riguardato edifici scolastici (66% agibili, 6% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilita’); quasi 1.800 hanno riguardato altri edifici pubblici (45% agibili, 22% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilita’). Su quasi 45mila edifici privati, il 45% e’ risultato agibile, a cui si aggiunge un 6% di edifici che non risultano danneggiati ma sono inagibili per rischio esterno, mentre il 29% e’ stato dichiarato inagibile e i restanti hanno avuto esiti di parziale o temporanea inagibilita’. Le squadre attivate con procedura FAST a partire dai primi di novembre, in seguito alle forti scosse di fine ottobre, hanno condotto ad oggi 68.578 sopralluoghi sui soli edifici privati. Di queste ultime, 54.177 hanno consentito l’attribuzione dell’esito: di agibilita’ per il 57% degli esiti attribuiti, a cui si aggiunge un 3% di edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano non utilizzabili per solo rischio esterno, mentre il 40% ha dato esito di non utilizzabilita’ per temporanea, parziale o totale inagibilita’. Sono invece 14.401 gli edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilita’ di accedere agli immobili o sono comunque necessari ulteriori sopralluoghi. Il numero di edifici interessati e le percentuali degli esiti di valutazione del danno, pero’, variano significativamente nelle quattro regioni interessate. In particolare, nelle Marche su 31.396 verifiche FAST su edifici privati, sono 25.963 le verifiche per le quali e’ stato attribuito l’esito: 11.780 edifici agibili (45,4% degli esiti); 892 che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno; 13.291 “non utilizzabili” perche’ danneggiati. In Umbria su 20.882 verifiche, 15.383 gli esiti attribuiti: risultano 10.728 edifici agibili (il 69,7% degli esiti) e 473 “non utilizzabili” per solo rischio esterno, mentre sono 4.182 gli esiti di “non utilizzabilita’” per danneggiamento. In Abruzzo su 14.025 verifiche, sono 11.211 gli esiti attribuiti: sono risultati 7.002 edifici agibili (il 62,5% degli esiti), 427 “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 3.782 “non utilizzabili” perche’ danneggiati. Nel Lazio, su 2.275 verifiche sono 1.620 gli esiti attribuiti: risultano 1.335 gli edifici agibili (oltre l’82% degli esiti), 38 “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 247 “non utilizzabili” perche’ danneggiati.