L’Aquila. “Con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, abbiamo definito la pubblicazione dell’ordinanza sul diritto dell’Abruzzo di quantificare tutti i danni causati dalla nevicata epocale del 18 gennaio. Sull’ordinanza ieri abbiamo trovato l’intesa e domani sarà pubblicata in Gazzetta ufficiale”. Lo ha annunciato il governatore dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, a proposito del provvedimento, il primo interamente dedicato alla regione. L’ordinanza, elaborata ad hoc per l’Abruzzo in seguito all’eccezionale ondata di maltempo, indica il presidente di Regione quale commissario delegato. All’ordinanza si è arrivati dopo due colloqui con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a cui il governatore ha illustrato le “nostre esigenze”. D’Alfonso ha 90 giorni di tempo per la “quantificazione dei danni e anche per la loro qualificazione. Un’ordinanza sottolinea il governatore che prende a bersaglio i problemi che si sono verificati in ordine al patrimonio pubblico, privato e anche alle attività economiche e commerciali. Ora, lavorando con i sindaci, scatta subito l’attività di ricognizione conclude perché non voglio aspettare i 90 giorni”.
Oltre alle misure per gli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, il provvedimento prevede la ricognizione delle spese sostenute per la gestione dell’emergenza maltempo, la nomina del commissario delegato, la ricognizione dei danni a patrimonio pubblico, patrimonio privato ed attività economiche e produttive, le procedure per la ricognizione dei fabbisogni. L’ordinanza, nell’articolo dedicato alle disposizioni finanziarie, indica anche a quali risorse si attingerà per i risarcimenti. Nel fare il punto sull’incontro di ieri a Palazzo Chigi con Gentiloni, D’Alfonso ha sottolineato che con il presidente del Consiglio si è discusso anche di un piano di investimenti per rigenerare la viabilità stradale dopo frane e smottamenti, di un piano per l’aiuto al settore agricolo e della questione riguardante le piccolissime imprese del commercio e del turismo nei piccoli comuni. Sempre ieri è stato incassato il consenso dalla struttura commissariale per utilizzare 35 professionisti in aiuto dei Comuni che sono stati danneggiati dal terremoto: due unità in più per ogni Comune, due per la provincia di Teramo, una per la provincia di Pescara e una per quella dell’Aquila. Finora la Regione Abruzzo ha monitorato 873 interventi, una stima preliminare dei danni che ammonta a 144 milioni di euro, 20 dei quali servirebbero immediatamente per mitigare la frana che ha colpito la frazione Ponzano di Civitella del Tronto (Teramo). D’Alfonso ha parlato di una situazione “preoccupante”, ma ha detto di aver “trovato consapevolezza e piena disponibilità dal Governo a esaminare la problematica abruzzese”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il vicepresidente della Giunta, Giovanni Lolli, il sottosegretario Mario Mazzocca, l’assessore alle Politiche agricole, Dino Pepe, e il presidente di Anci Abruzzo, Luciano Lapenna.
“Frane di proporzioni mai conosciute. Il caso di Ponzano di Civitella del Tronto (Teramo) è da trattare con gli strumenti del terremoto di scala ‘7’. Non lasceremo soli i Comuni che hanno conosciuto il dramma dal punto di vista dell’evacuazione abitativa”. Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, nel riferire l’esito dell’incontro con il premier Gentiloni, soffermandosi sull’emergenza frane che si registra nella regione e sottolineando che alcuni movimenti franosi sono “sismoindotti, perché due funzioni distruttive si sono incrociate”. D’Alfonso ha ricordato come il caso più importante sia quello di Ponzano di Civitella: oltre cento persone hanno dovuto lasciare le proprie case; molti i crolli a causa del vastissimo movimento franoso. “Abbiamo già concordato un piano per il ripristino delle abitazioni”, ha sottolineato il governatore, aggiungendo che “interverremo subito, ma attenzione: lì se non si lavora bene può nascere una nuova Rigopiano”. “L’emergenza ha aggiunto il governatore riguarda anche la frazione di Castelnuovo di Campli (Teramo), le frazioni Casoli e Ferretti di Atri (Teramo), la viabilità tra Castiglione Messer Raimondo e Bisenti (Teramo) e quella di Castiglione Messer Marino (Chieti)”.
“Ho posto il problema dei danni indiretti da maltempo e da terremoto e ho trovato disponibilità, non solo ad esaminare; sono riuscito ad aprire un ‘varco’”. “Una battaglia fatta da noi, dopo l’ondata di maltempo del 2015″ ha sottolineato il governatore ”ha introdotto nel sistema italiano il ristoro dei danni diretti. Ora chiediamo il riconoscimento dei danni indiretti registrati da aziende e strutture turistiche. Il rimedio alla paura, infatti, è il progetto, ma anche uno strumento che consenta il superamento del danno indiretto”.