L’Aquila. E’ in corso dalle prime ore del mattino una vasta operazione della Polizia di Stato dell’Aquila nei confronti di un’associazione a delinquere, composta da cittadini italiani e stranieri, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il gruppo aveva quale base logistica per il confezionamento e lo stoccaggio della droga un appartamento che, a seguito del sisma del 2009, era stato dichiarato totalmente inagibile. Al lavoro nel laboratorio c’erano ogni giorno persone che si occupavano di tagliare la droga e dividerla in dosi prima dello spaccio al dettaglio. In particolare sono state scoperte e smembrate due centrali di spaccio, una per l’eroina e l’altra per la cocaina. Lo spaccio era diretto alla piazza aquilana dove dopo il terremoto del 6 aprile 2009 ed i successivi il consumo di droga è in aumento.
L’operazione è stata denominata “Drugs in the city 2”, gemella di quella già condotta nel gennaio 2015 e ritenuta “un colpo importante al traffico cittadino”, e oltre alle 14 misure cautelari, ha portato anche al sequestro di sostanze per oltre 65 mila euro. L’indagine è coordinata dalla direzione distrettuale antimafia e, in particolare, dal sostituto procuratore Stefano Gallo e, per il gruppo della cocaina, ha riscontrato anche il reato di associazione a delinquere, composta da 4 persone. A spiegarne i dettagli oggi, in un incontro con la stampa, il dirigente della squadra Mobile, Gennaro Capasso, e il responsabile della sezione Antidroga, Nazzareno Buccella. “Abbiamo scoperto due gruppi, uno che si occupava dello spaccio di eroina, l’altro di cocaina e hashish, per questi ultimi abbiamo ravvisato anche l’associazione a delinquere ha detto Capasso I gruppi erano distinti e coprivano la piazza aquilana. L’eroina arrivava da Roma, il rifornitore erano uno straniero, marocchino, che si trova già in carcere, a Regina Coeli, e al quale è stata notificata l’ordinanza in cella. La cocaina, invece, arrivava dalla Marsica con un altro marocchino che riforniva i soggetti aquilani”. Una delle peculiarità dell’associazione per delinquere era che “il covo di questi soggetti si trovava in un’abitazione inagibile, nelle case popolari della frazione di Paganica, di proprietà di uno di loro, dove si riunivano per tagliare e confezionare la cocaina da distribuire agli acquirenti”. Tra i sequestri, 500 grammi di cocaina, venduta anche a 100 euro a dose di un grammo, per complessivi 50 mila euro, e 150 grammi di eroina, venduta a 20 euro per dose di 0,2 grammi, per altri 15 mila euro. Gli arrestati in carcere sono Pierpaolo Romano, 52 anni, Marcelo Ramos Duarte, 26, Elvis Goman, 50, Grigor Dervishaj, 26, Joussef Bya, 34, Enver Fusha, 28, Tiziano Panepucci, 51, Massimo Taddei, 44, Alessandro Biasini, 46. Ai domiciliari sono finiti Irina Popescu, 28, Luca Zugaro, 39, e Kurtisi Vasfi, 36. Obbligo di dimora e firma, infine, per Giovanni Catena, 39, e Federico Ferrauti, 34. Gli indagati sono tutti residenti all’Aquila tranne Duarte, il rifornitore di Roma, e Bya, il fornitore di Avezzano.