Pescara. Vincenzo Gagliardi arrestato per il tentato omicidio di Carlo Pavone, l’ingegnere di 43 anni raggiunto da un proiettile alla testa la sera del 30 ottobre, dopo essere uscito di casa per andare a buttare la spazzatura, in via De Gasperi, a Montesilvano (Pescara). L’uomo, 49 anni, di Chieti Scalo, impiegato al centro meccanografico delle Poste di Pescara, è l’amante della moglie di Pavone. Il movente del delitto sarebbe di tipo passionale. Nei suoi confronti è stato ricostruito un quadro accusatorio “grave e preciso”: diversi gli elementi che hanno consentito ai Carabinieri di arrivare a lui, dagli indumenti indossati la sera dell’agguato alla cronologia del computer. Il suo nome, tra l’altro, era stato fatto agli investigatori la sera stessa del tentato omicidio da un poliziotto, amico d’infanzia di Pavone. Stamani, quando è stato arrestato mentre era lavoro, Gagliardi si è detto innocente. Gagliardi è stato inchiodato da accertamenti dei Ris, intercettazioni e verifiche su un computer: i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Pescara, coadiuvati dalla Compagnia di Montesilvano (Pescara). Pavone da allora non ha mai ripreso conoscenza. Pavone fu raggiunto da un proiettile dopo essere uscito di casa per andare a buttare la spazzatura in via De Gasperi. L’ingegnere fu trovato a terra, agonizzante, da alcuni passanti. Inizialmente i medici avevano pensato a un aneurisma con successiva caduta; solo la successiva tac fece emergere la presenza del proiettile.