Rapino. Si e’ svolta ieri sera, in una sala consigliare gremita di gente, l’assemblea pubblica organizzata dall’Amministrazione comunale di Rapino per discutere dell’allerta sisma, lanciata nei giorni scorsi dalla Commissione Grandi Rischi. Durante l’incontro il sindaco Rocco Micucci ha informato, cosi’ come richiesto dal Centro Operativo Regionale della Protezione civile, la popolazione della possibilita’ che si possa verificare (senza che sia stato dato dai tecnici un minimo di riferimento temporale o di localizzazione) una scossa di terremoto fino al settimo grado della scala Richter. Si puo’ solo immaginare il panico, l’incredulita’ e la frustrazione della gente che ascoltava, a dir poco attonita, le parole del sindaco che a sua volta leggeva i comunicati pervenuti via mail dal Centro Operativo Regionale. “Non e’ stato per niente facile dare questa comunicazione anche perche’ non c’e’ una base attendibile ma il tutto si fonda sulla possibilita’”, afferma Micucci. “Ho spiegato che da tecnici e scienziati ci si aspetta di essere supportati con dati credibili, riferiti alle probabilita’ e non semplicemente alle possibilita’ come farebbe l’uomo della strada, perche’ e’ troppo facile lanciare allarmi al solo fine di tutelarsi”. “Ho visto lo sconforto e la paura, la rassegnazione negli occhi dei miei concittadini e non trovavo neanche le parole giuste da usare per rassicurarli”. Di sicuro non sara’ stato facile ma il primo cittadino ha rispettato appieno il suo ruolo comunicando alla cittadinanza quanto dovuto, non mancando di sottolineare come pero’ in questo momento “qualcuno giochi scelleratamente allo scaricabarile”, cosi’ come ha avuto modo di sperimentare “per le assurde allerte valanghe pervenute negli ultimi giorni e che prevederebbero di vietare ai cittadini di uscire dal centro abitato”.
La prima preoccupazione del sindaco e dell’intera Amministrazione e’ l’incolumita’ degli alunni delle scuole locali, ed e’ difficile dormire tranquilli in quanto la responsabilita’ e’ davvero alta. “I Comuni sono stati lasciati soli nella responsabilita’ delle verifiche sulla vulnerabilita’ sismica delle scuole. Ebbene, se il sindaco decide di chiudere le scuole e non succede niente, viene accusato di procurato allarme. Se invece tiene aperti gli edifici e questi crollano, rischia anche di finire in galera. Io voglio regole certe che ci dicano come organizzarci – ha tuonato il sindaco Micucci – non possiamo noi sindaci essere lasciati soli nella responsabilita’ delle scelte e nell’organizzazione dei territori. Le nostre scuole non hanno mai avuto un problema a seguito dei terremoti passati, rispondono in parte alle norme antisismiche e in parte necessitano di interventi di miglioramento antisismico” dichiara Micucci, “ma di fronte ad un possibile evento tellurico di grandi dimensioni ogni norma rispettata e’ ipotetica. Certo e’ che dobbiamo prevenire i possibili danni e infatti stiamo gia’ cercando soluzioni percorribili condivise anche con altri sindaci, cominciando a far passare il messaggio pero’ che bisogna convivere con questa situazione e soprattutto insistendo con le istituzioni per avere fondi per rendere ancora piu’ sicure le nostre scuole”. Nei prossimi giorni si sperimenteranno anche prove di allerta e di ammassamento della popolazione.