Archi. E’ stato un giorno di grande dolore, quello di ieri, per l’Abruzzo e per l’Italia intera. Mentre all’Aquila e Rimini si sono svolti i funerali delle vittime dell’incidente aereo di Campo Felice, altre comunità piangevano le vittime di Rigopiano. Sette in tutto i riti funebri che sono stati celebrati nella giornata di ieri. Sette famiglie hanno condiviso un dolore immenso nel dover dare l’ultimo saluto ai propri cari morti così tragicamente.
Ad Archi una folla sterminata ha reso omaggio a Ilaria Di Biase, 22 anni. All’uscita del feretro sono stati liberati in aria palloncini rosa e bianchi. La corona di fiori del Presidente della Repubblica, a testimoniare la presenza dello Stato, ha aperto il corteo funebre per l’ultimo saluto alla cuoca dell’Hotel Rigopiano. Presenti istituzioni civili, militari, il Prefetto e i sindaci del comprensorio. Ha concelebrato le esequie l’arcivescovo di ChietiVasto, Bruno Forte che nel passaggio centrale dell’omelia ha detto “di fronte a questa tragedia abbiamo tutti bisogno del silenzio. Alla domanda del perché della tragedia, al di là degli accertamenti giudiziari, non abbiamo risposte se non quella della fede nella certezza di affidarci al silenzio di Dio, al suo silenzio di misericordia. E’ necessario con la preghiera stringersi al dolore dei familiari”. Al rito funebre ha partecipato una enorme folla che si è stretta attorno al profondo dolore dei genitori di Ilaria, il padre Filippo, la madre Mariangela, il fratello Yury, e il fidanzato Antonio. La cerimonia è stata caratterizzata da un grande sentimento di vicinanza da parte dell’intera comunità. Nel giorno della tragedia Ilaria Di Biase non avrebbe dovuto lavorare ma, come avvenuto, per altre vittime, non era riuscita a ripartire per raggiungere casa il giorno prima.