Campo Felice. A Ovindoli, a soli dieci minuti dal luogo dell’incidente, al momento dello schianto dell’elicottero del 118, c’era l’ambulanza con l’equipaggio all’interno. E’ quello che si chiedono tutti dopo la tragedia di Campo Felice in cui hanno perso la vita sei persone. Interrogativo a cui non è stata data ancora risposta.
Nell’incidente hanno perso la vita il soccorritore Davide De Carolis, consigliere comunale di Santo Stefano di Sessanio, il paziente, Ettore Palanca, 50 anni, di Rom, recuperato sulla pista con una frattura alla gamba, il medico Walter Bucci, 57 anni, di Rocca di Cambio, anch’egli reduce da Rigopiano, l’infermiere Giuseppe (Peppe) Serpetti, 59enne, di Arischia, il pilota Gianmarco Zavoli, 46 anni, di San Giuliano a Mare (Rimini) e il tecnico di bordo e verricellista Mario Matrella, 42 anni, di Putignano (Bari).
Al momento della richiesta di soccorso dello sciatore infortunato alla gamba non vi erano mezzi a disposizione, rendendo necessario l’intervento dell’elisoccorso. In molti però si chiedono dove fosse la postazione di 118 di Ovindoli, con medico e infermiere. Era a disposizione? E se sì, come mai non è intervenuta? Non ci sarebbe stato bisogno di scomodare un’eliambulanza. Anche perché sull’Altipiano delle Rocche esiste una galleria nuova che collega Ovindoli a Campo felice in dieci minuti circa. Inoltre non ci sarebbe stato bisogno di chiamare l’elisoccorso per una frattura di tibia. E in una zona impervia. Quando ci sono condizioni meteo avverse non bisognerebbe avere come ultima opzione quella di far alzare un’elicottero. Al contrario, sarebbe bastata che una motoslitta per il recuper del ferito, stabilizzandolo nell’ambulanza giunta da Ovindoli e che in seguito poteva decidere di trasportarlo all’ospedale di Avezzano. (e.c.)