Chieti. Ha simulato la totale incapacità di deambulare come conseguenza permanente di un infortunio avvenuto nel settembre del 1991 percependo indebitamente la pensione di invalidità dell’Inps per anni: con l’accusa di truffa aggravata continuata il gup del Tribunale di Chieti Luca De Ninis ha rinviato a giudizio un 68enne di Casalincontrada, Vittorio Sigismondi. La prima udienza del processo si terrà il 2 marzo 2017. Secondo l’accusa l’uomo ha simulato la totale incapacità di deambulare come conseguenza permanente di un infortunio avvenuto nel settembre del 1991 mentre si recava in auto al lavoro. In tal modo avrebbe indotto il medico dell’Inail a stilare una diagnosi di fratture vertebrali multiple con conseguente incapacità di mantenere la stazione eretta mentre in realtà, sostiene sempre l’accusa, era pienamente capace non solo di deambulare in piena autonomia ma anche di compiere lavori con attrezzi da muratore.
Sigismondi ha così percepito indebitamente la pensione di invalidità dall’Inps, oltre a complessivi 562 mila euro da parte dell’Inail per l’assegno di accompagnamento e ulteriori 73.560 euro a titolo di pagamento di presidi per lo stato di invalidità. L’indagine è partita dalla denuncia di un vicino di casa dell’uomo.