L’Aquila. “In un momento di grave crisi economica anche a L’Aquila, nel cantiere più grande d’Europa, la disoccupazione aumenta ed i giovani scappano via non vedendo prospettive positive per il loro futuro, nel silenzio inspiegabile delle maggiori istituzioni pubbliche”. E’ quanto si legge in una nota di Lelio De Santis, segretario regionale dell’Idv dell’Abruzzo. “Anche il lavoro precario prodotto dei Call Center rischia di essere cancellato dal sistema dei bandi di gara di alcune importanti commesse, come di Inps, Inail, Equitalia, ecc. o dalla mancata applicazione della clausola sociale in caso di subentro di impresa. Nel rispetto delle procedure di gara, è necessario che gli indirizzi politici del Governo tutelino i livelli occupazionali dei Call Center operanti a L’Aquila, le cui maestranze hanno acquisito esperienza e professionalità da non disperdere. D’altra parte, se il Governo ha giustamente riconosciuto di investire il 4% dei fondi della ricostruzione per sostenere la ripresa economica e l’occupazione, sarebbe paradossale ed incomprensibile che non difendesse il lavoro che c’è. L’Italia dei Valori proporrà una specifica iniziativa parlamentare a sostegno delle ragioni degli addetti ai Call Center aquilani e della specifica Associazione appena costituitasi, stante anche la particolare condizione di difficoltà economica che vive la nostra comunità, ancora ferita dal terremoto”. Anche “la società M&P, che gestisce il megaparcheggio di Collemaggio dell’Aquila, ha comunicato alle organizzazioni sindacali il ricorso alla cassa integrazione per tutti i 20 dipendenti. Una decisione motivata con la mancanza di liquidità, che non consente all’azienda di provvedere al regolare pagamento delle spettanze retributive”. Ad affermarlo sono Angelo De Angelis, segretario Fit-Cisl della provincia dell’Aquila e Domenico Fontana, segretario provinciale Filt-Cgil. “La situazione è pesante”, sottolineano De Angelis e Fontana, “l’azienda aquilana, che prima del sisma del 2009 gestiva tutti i parcheggi a pagamento della città, oltre al terminal “Lorenzo Natali”, ha accumulato un ritardo di tre mesi nel pagamento degli stipendi alle maestranze. Nell’ultimo incontro con i sindacati i responsabili della M&P hanno fatto richiesta di un nuovo periodo di cassa integrazione, che si somma a quello già avviato, dopo il terremoto, quando è stata sospesa la convenzione con il Comune dell’Aquila per la gestione delle strisce blu. Il ricorso alla cassa preoccupa fortemente, come il futuro delle maestranze: a pagare il rimpallo di competenze tra l’azienda e l’ammistrazione comunale, sulla mancata riattivazione dei parcheggi a pagamento, con tutti i servizi correlati, compreso il tapis rulant meccanizzato, sono solo i lavoratori, che vivono una situazione di estrema incertezza”. Cisl e Cgil individuano nel ripristino dei parcheggi a pagamento “una soluzione che può garantire continuità lavorativa alle maestranze della M&P, alla luce della situazione economica poco florida in cui si trova l’azienda”. “Chiediamo all’amministrazione comunale e ai responsabili della M&P di prendere una posizione chiara e definitiva su una vertenza che si trascina da troppo tempo”, concludono De Angelis e Fontana, “procedendo o alla riattivazione della concessione o alla rescissione definitiva della stessa, senza ulteriori tentennamenti. Va fatta chiarezza, infine, su evenntuali contenziosi economici sorti tra l’azienda e il Comune, per sgombrare il campo da qualsiasi ulteriore proroga delle decisioni che vanno assunte rapidamente, a tutela delle maestranze”.
“L’Aquila è diventata una città dove furti e rapine sono ormai all’ordine del giorno. Non contiamo più le lamentele dei commercianti che esausti vivono nella paura di poter essere “i prossimi” a dover subire un saccheggio e degli aquilani che ogni notte devono scegliere se lasciare la porta semplicemente chiusa per poter fuggire con il terremoto o blindarla a doppia mandata per paura dei ladri. Non possiamo più accettare una situazione del genere. Urge una pianificazione immediata di una politica di tolleranza zero e di massima operatività sul controllo della sicurezza: vogliamo più videosorveglianza intelligente e l’aumento dell’organico della polizia municipale, così da poter permettere un capillare pattugliamento del territorio, soprattutto di notte. Chiediamo al governo l’intervento dell’esercito, per pattugliare le zone rosse della città e delle frazioni lasciate ormai sguarnite da anni e restato zone di furti, bivacchi, degrado ed illegalità. Il lavoro che le forze dell’ordine svolgono in città è magistrale e ben oltre le loro possibilità, costretti a lavorare in pochi e sotto costante stress. Per questo è arrivato il momento di aiutarli aumentando organici e affiancando loro l’esercito italiano. In nove anni la non-amministrazione del PD negando troppe volte l’esistenza di un problema di sicurezza ha permesso questa situazione pericolosa. La sicurezza non è un tema secondario, ma la priorità per la nostra città.” Così in una nota Luigi D’Eramo di NCS L’Aquila.