L’Aquila. “Mi sto inventando una cosa per far sì che chi passa in autostrada in Abruzzo sappia di essere in Abruzzo. Si saprà di entrare in un parco delle curiosità”. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, a margine della conferenza stampa per illustrare i risultati dell’edizione Winter di ‘Abruzzo Open Day’, iniziativa di promozione e accoglienza turistica che si è svolta dal 26 ottobre al 2 novembre. “Abbiamo 25 milioni di passaggi nella ‘T’ autostradale abruzzese, cioè la A/14 e Strada dei Parchi ¬ ha spiegato il governatore ¬ Vorrei che tutti quelli che passano, che non sono sempre persone diverse, si accorgano del grande valore che c’è in questa regione. Per cui vestiremo a festa l’Abruzzo”. Sui dettagli dell’iniziativa, D’Alfonso non ha voluto anticipare nulla: “Ci stiamo lavorando, vi faremo sapere”.
“Un successo che deve diventare sempre più grande nella speranza che non ci siano eventi in coincidenza traumatici tipo quello del terremoto. Ci sono i numeri e le qualità dell’Abruzzo per meritare l’arrivo di tanti da fuori; dall’Italia, dall’Europa e dal mondo. Questa è la certezza di partenza: abbiamo un’abbondanza di bellezze, di comodità, di opportunità, di irripretibilità. Ci candidiamo ad essere una meta e una destinazione”. Il presidente ha sottolineato che l’iniziativa “è e sarà sempre di più una chiamata a raccolta per costruire la più riuscita forma di accoglienza di chi vuole venire in Abruzzo, di chi deve venire in Abruzzo, di chi sceglie l’Abruzzo come destinazione e come collocazione”. La regione punta quindi a diventare “una meta e una destinazione di quel turismo che ti prende in braccio, esperienziale, che ti tocca la coscienza, che ti entra dentro, che ti riguarda dal punto di vista culturale. Io ¬ ha aggiunto il governatore ¬ ho il compito di entusiasmare e stimolare la generosità, l’organizzazione, la disponibilità, la scommessa, l’entusiasmo”. “Ci stiamo scommettendo ¬ ha proseguito ¬ sapendo che Abruzzo Open Day è una grande sfida di competizione, di capacità di funzionamento, perché riguarda molto il privato, il pubblico, i poteri regionali. Riguarda tutta la dimensione dell’Abruzzo, quella che fa territorio, che fa economia, che fa cultura, che fa religiosità, che fa identità, che fa tradizione, che fa anche richiamo internazionale e mondiale”.