Lanciano. Due persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Ida Sacco, la 65enne deceduta all’ospedale di Chieti dopo un intervento di ablazione cardiaca considerato di routine. Si tratta di un medico e di un anestesista, ’l’ipotesi di reatoè quella di omicidio colposo.Dopo la denuncia dei familiari, la Procura di Chieti ha disposto il blocco dei funerali, il sequestro della cartella clinica e l’autopsia. La procedura di aritmologia (che non è stata effettuata nell’ambulatorio della Cardiochirurgia, come precisa il primario Gabriele Di Giammarco), prenotata in primavera e programmata per il 19 settembre, doveva svolgersi in anestesia locale e durare un paio di ore. Ma all’ultimo momento sembra che la donna sia stata sottoposta ad anestesia totale. È questo uno degli aspetti su cui i figli di Ida Sacco chiedono di fare chiarezza. In un primo momento l’intervento, come riscontrato da uno dei figli con il personale medico, sembra essere andato bene. Ma già dal pomeriggio le condizioni della donna precipitano, tanto da richiedere il suo trasferimento in Rianimazione. Ai figli viene detto che la madre è in coma. Solo nei giorni successivi apprendono che lo stato di coma sarebbe stato causato da una prolungata assenza di ossigeno. Il motivo, però, è sconosciuto. La donna muore giovedì mattina, senza mai riprendere conoscenza.