Pescara. La Regione Abruzzo dichiara guerra all’inquinamento derivante dalle cicche di sigaretta, rifiuto che ha tempi lunghissimi di biodegradabilità; si stima che ogni anno nella regione ne vengano immesse un miliardo nell’ambiente. Ecco allora un protocollo d’intesa tra la Regione, l’Anci Abruzzo e la società Globalgreen Pubblicità, che ha proposto il progetto ‘Cigaway’. Il tutto con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’abbandono nell’ambiente di rifiuti di prodotti da fumo e di altri rifiuti di piccolissime dimensioni. Alla sottoscrizione dell’intesa, nella sede della Regione Abruzzo, a Pescara, hanno preso parte il sottosegretario con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, il dirigente del settore Rifiuti della Regione, Franco Gerardini, il direttore dell’Anci Abruzzo, Massimo Luciani, Maurizio Di Florio e Daniela Rosica della Globalgreen. Il protocollo è finalizzato a gettare le basi per coinvolgere i Comuni ed affrontare il problema. Un’iniziativa sperimentale che ha per obiettivo la riduzione della produzione e il riciclo dei rifiuti urbani e che si inserisce tra le iniziative promosse dalla Regione Abruzzo in una logica di economia circolare per quanto riguarda i rifiuti. Il progetto, pilota, fa infatti leva sulla collaborazione tra servizio Rifiuti della Regione, Anci, singoli enti locali, consorzi intercomunali di rifiuti, associazioni ambientaliste e dei consumatori, operatori economici e loro associazioni. Il progetto Cigaway, ideato dalla Globalgreen Pubblicità, prevede campagne di sensibilizzazione e l’utilizzo di un apposito contenitore per gettare le cicche, con l’obiettivo di mantenere l’ambiente pulito ed educare i cittadini al rispetto dell’ecosistema. Il primo appuntamento sarà la creazione di un gruppo di lavoro tra i firmatari del protocollo ed alcuni Comuni, per stabilire il programma operativo da seguire. “Si tratta di uno di quei rifiuti con la maggiore durata per quanto riguarda la biodegradibilità ha detto Mazzocca Il progetto avrà la sua massima attuabilità durante la stagione balneare, perché i fumatori ben conoscono le peripezie necessarie per buttare le cicche. Un fenomeno che incide sull’inquinamento dei mari. Vogliamo disseminare sul campo le buone pratiche; più sarà esteso sul territorio e migliori saranno i risultati”