Teramo. Circa trecento commercianti hanno manifestato a Teramo, per protestare contro le lungaggini e i ritardi dei lavori di rifacimento della pavimentazione di Corso San Giorgio, avviati ormai da un anno sulla via principale della città. In particolare, la protesta organizzata dalle associazioni di categoria, punta il dito sul blocco del cantiere nella seconda metà del corso, determinata da ritardi della soprintendenza regionale ai beni archeologici chiamata a pronunciarsi sulla tutela di un basamento di epoca medievale rinvenuto durante gli scavi, ma anche per una errata consegna di materiali destinati alla pavimentazione, provenienti dalla Cina. I commercianti alcuni dei quali si sono incatenati braccia e mani in segno di protesta hanno allestito un gazebo a metà corso, esposto la cronistoria dei lavori e denunciato la vicina chiusura di molte attività per l’impossibilità da parte della clientela di percorrere e frequentare il corso principale per via della presenza del cantiere. Assente il sindaco, sul posto era presente l’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Fracassa, che ha spiegato ai commercianti che manifestavano la posizione del comune, ribadendo che il ritardo è causato dal mancato pronunciamento dell’ente di tutela architettonica. Non sono mancati attimi di tensione per le invettive rivolte dai commercianti all’indirizzo dell’assessore. I manifestanti che nei giorni scorsi avevano presentato anche un esposto alla magistratura contro la Sovrintendenza , hanno annunciato l’organizzazione di un presidio permanente sul Corso e una iniziativa legale per il ristoro dei danni subiti a causa del cantiere