L’Aquila. Sale anche all’Aquila il rischio sciacallaggio dopo il sisma distruttivo del Centro Italia che ha riacceso nel capoluogo abruzzese l’incubo del 6 aprile 2009. Ai carabinieri del capoluogo sono arrivate alcune segnalazioni di persone ben vestite che hanno suonato casa per casa chiedendo soldi per l’emergenza sisma di Amatrice. Al momento non risultano denunce. Ma c’è anche un altro caso, sulla cui veridicità al momento si dubita ancora, di cui si sta parlando con un messaggino che si sta diffondendo in modo virale tra gli aquilani, attraverso la messaggistica di Whatsapp e anche attraverso i social network. “Attenzione: gira per L’Aquila un gruppo di persone che, fingendosi dipendenti del Comune, chiedono di entrare nelle abitazioni per verificarne l’agibilità e poi commettere furti! La meschinità umana non ha limiti. Fate girare!”, è il testo. Su questa casistica, tuttavia, al momento mancano sia denunce che segnalazioni tanto ai Carabinieri quanto alla Polizia di Stato. Intanto incalza la polemica per alcune abitazioni che hanno riportato danni. Alcune abitazioni del capoluogo sarebbero state danneggiate, seppur lievemente, dalla scossa di terremoto che la scorsa notte ha colpito l’Italia centrale. Segnalazioni di lesioni, seppur piccole e spesso superficiali, arrivano da diversi quartieri sia della periferia che del centro del capoluogo abruzzese. Molti cittadini su facebook esprimono preoccupazione, visto che si tratta di case appena ristrutturate dopo il sisma che ha colpito L’Aquila nel 2009, e postano foto. Danni si registrano in condomini di via Amiternum, da pochi mesi restituiti ai proprietari, di Cansatessa e di Santa Maria di Farfa. Spesso con crepe anche alle trombe delle scale. Secondo i vigili del fuoco, che hanno effettuato diverse verifiche, non c’è tuttavia “nulla di preoccupante” ma solo “un po’ di psicosi”. Resta la rabbia dei cittadini dovuta al fatto che si tratta di edifici ristrutturati che ora si trovano nuovamente danneggiati, seppur non strutturalmente. “Ecco l’impatto del terremoto di Amatrice su un edificio classificato B, con danni lievi, dopo il sisma del 6 aprile. A presto i nomi del progettista, del direttore lavori, del collaudatore e della ditta che hanno fatto questi esemplari lavori finanziati con risorse pubbliche. Non mi risulta essere un caso isolato”, ha affermato sul proprio profilo Facebook il vice presidente della società idrica Gran Sasso Acqua, l’aquilano Salvatore Santangelo, denunciando nuovi casi. Lievi danni in edifici pubblici della città. È il caso del rettorato dell’università dell’Aquila in via Giovanni Di Vincenzo, dove sono caduti dei calcinacci e dove i docenti del dipartimento di ingegneria sono già intervenuti per le verifiche e la soluzione di ripristino che si annuncia semplice; anche il palazzo dell’Emiciclo, sede del consiglio regionale, dove nella parte ‘vecchia’, che nel terremoto dell’aprile del 2009 non aveva riportato danni gravi, si sono evidenziate piccole crepe in alcune stanze. Verifiche dei vigili del fuoco hanno evidenziato che alla struttura non è successo niente, mentre le crepe sono già in corso di riparazione. Sempre restando a palazzo dell’emiciclo, il terremoto del centro Italia ha fatto misurare sul campo il buon funzionamento degli isolatori sismici e sulla tenuta dell’ex palazzo Gil, dove è in corso un importante intervento visti i seri danni causati dal terremoto del 6 aprile 2009. L’altra notte la struttura ha subito oscillazioni per 45 centimetri senza che si registrassero problemi a muri e tamponature. L’unica piccola crepa è affiorata in un punto nel quale è prevista l’installazione di un giunto. I lavori sono effettuati dall’Ati, la loro ultimazione e’ prevista per la primavera del 2017. Anche a palazzo Silone, sede della Giunta regionale, sono caduti dei calcinacci e alcuni dipendenti non si sono recati a lavoro per dare modo ai tecnici di svolgere le verifiche.