Teramo.“La recente delibera della Asl di Teramo che prevede la chiusura di sette sedi di guardia medica (Campli, Castellalto, Cermignano, Colledara, Fano Adriano, Nereto, Valle Castellana) in modo definitivo e lo spostamento della sede di Torricella a Rocca Santa Maria penalizza molti territori della nostra provincia e mette a rischio la sicurezza dei cittadini, soprattutto nelle aree interne che verranno cosi’ private dalla sera alla mattina di questo importante presidio di assistenza di base, i cittadini saranno costretti a spostarsi di molti chilometri o a riversarsi nei pronto soccorso anche per problemi banali e meno gravi”. Lo afferma Carlo Simone, coordinatore provinciale di Abruzzo Civico in merito alla delibera n.983 del 9 agosto scorso della Asl di Teramo. “Ci eravamo gia’ battuti per la chiusura del 118 di Isola del Gran Sasso portando il caso in Parlamento con un’interrogazione rivolta dall’on. Giulio Sottanelli al ministro della Salute Beatrice Lorenzin: faremo lo stesso anche per questo provvedimento sulla chiusura delle guardie mediche: l’onorevole Sottanelli – fa infatti sapere Simone – sta predisponendo una nuova interrogazione al ministro che sara’ presentata alla ripresa dei lavori parlamentari, in particolare sulle tre sedi di guardia medica di Castellalto, Colledara e Nereto per le quali e’ prevista la chiusura gia’ dal primo ottobre. Il processo di riorganizzazione della sanita’ sul territorio non puo’ essere calato cosi’ dall’alto, soprattutto quando si tratta di decisioni che intervengono su servizi sanitari di base e rischiano di congestionare la rete dell’emergenza. Chiediamo che ci sia un confronto piu’ ampio e che questa decisione venga ripensata”. “Decisioni come questa minano dalle fondamenta il sistema sanitario pubblico, con la chiusura delle guardie mediche si nega ai cittadini la sicurezza di avere un medico a disposizione 24 ore su 24 – aggiunge Siriano Cordoni, medico di base e membro del coordinamento provinciale di Abruzzo Civico – “Se di giorno i cittadini possono rivolgersi al medico di base, di notte e nei festivi non restera’ che rivolgersi ai pronto soccorso. Ma sappiamo bene che non tutte le patologie sono di competenza del pronto soccorso, molte problematiche possono essere trattate dal medico di base o dal medico di guardia. Questa delibera fa saltare quella funzione di filtro che hanno sia il medico di famiglia che quello di guardia, ovvero la funzione di selezionare i casi che devono o non devono andare in pronto soccorso, cosi’ si rischia di incrementare file nei pronto soccorso che non saranno piu’ in grado di gestire al meglio le emergenze poiche’ impegnati con i casi piu’ banali”.