Sulmona. Poliziotto penitenziario aggredito da un detenuto nel carcere di Sulmona, salvato da un collega.
La segreteria regionale OSAPP Polizia Penitenziaria denuncia una gravissima aggressione avvenuta nella giornata di ieri presso la CR di Sulmona, di cui è stato vittima un appartenente del corpo della Polizia Penitenziaria. L’ennesima aggressione che vede protagonista un giovane detenuto campano, già resosi protagonista di vari episodi, almeno tre nella stessa casa di reclusione. Infatti lo stesso era già sottoposto per altri eventi al regime di 14 bis.
Questo non gli ha comunque impedito di rendersi protagonista nel giro di tre giorni di due aggressioni nei confronti dei poliziotti li in servizio.
Nell’ultimo dei quali il collega ha per un soffio evitato guai molto seri.
Infatti la prontezza di riflessi e il tempestivo intervento di un secondo poliziotto ha evitato che il ristretto potesse colpire con una ginocchiata il poliziotto caduto a terra.
Al momento ancora non si è a conoscenza del referto ospedaliero.
Questo ultimo episodio riporta alla luce a poche ore dalla fine di questo 2025 la situazione delle carceri abruzzesi. Situazione che vede negli ultimi mesi un ulteriore incremento della presenza di detenuti che in alcuni casi è quasi doppia rispetto alla capienza regolamentare, a fronte di una carenza di poliziotti che sfiora percentuali tra le più alte in Italia.
Basti pensare che rimanendo alla situazione della casa reclusione di Sulmona, per un incremento di circa il 50% di reclusi abbiamo avuto un incremento di poliziotti che si attesta al 20%, sulla carta, ma nella realtà a circa il 10%. Questo dato dovrebbe far riflettere, soprattutto se poi va a incidere sulla gravità e sul numero degli eventi critici che si susseguono.
Problematica che vede un’amministrazione sorda rispetto a tutte le sollecitazioni che vengono dalle direzioni degli istituti e dai sindacati come lo scrivente.
Purtroppo si ha anche la sensazione che la politica, in particolare quella locale eviti ad esporsi, lasciando gli istituti al margine degli interessi dell’azione politica.
La casa di reclusione di Sulmona di fatto è una delle strutture più grandi in Italia per la tipologia di ristretti presenti, e insieme alla cassa circondariale di L’Aquila rappresenta un polo di prim’ordine. Per tanto si crede opportuno che la politica abruzzese si faccia carico di rappresentare nelle sedi ministeriali e dipartimentali la richiesta di assegnazione di un contingente di personale sufficiente ai gravosi compiti che si devono svolgere.
Come sindacato di Polizia Penitenziaria continueremo a chiedere un’incremento di almeno 50 unità di Polizia Penitenziaria presso la casa di reclusione di Sulmona e continueremo a chiedere pene esemplari da applicare in tempi strettissimi per i ristretti che si macchiano di aggressioni in istituti.


