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“Sanità e degrado territoriale”, Nursind L’Aquila: lettera aperta al sindaco di Sulmona

Redazione Abruzzolive di Redazione Abruzzolive
29 Dicembre 2025
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Sulmona. “Sanità e degrado territoriale”, Nursind L’Aquila: lettera aperta al sindaco di Sulmona.

 

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“E’ con grande preoccupazione, ma anche con una punta di indignazione che recepiamo il rumoroso silenzio con cui Lei e la Sua Giunta stanno dando prova di alta sensibilità in merito al degrado in cui la politica regionale ed aziendale della ASL 1 Abruzzo stanno progressivamente precipitando la Sanità del Centro Abruzzo e, in particolare, del Presidio Ospedaliero di Sulmona, ma non di meno del P.O. di Castel di Sangro, con buona pace dello stesso Sindaco di questa “Area disagiata” tutto preso dagli interessi della Provincia aquilana di cui è Presidente”. Sono le parole di Antonio Santili, segretario Provinciale di Nursind L’Aquila.

                                                                                                                     

“Mentre Lei, Sig. Sindaco, è tutto preso da tagli di nastri e nastrini, da compiacenti inchini alla delegazione aziendale della ASL 1 in visita al nostro Ospedale, oppure folgorato dai Baglioni – pardon! Bagliori – dei flash dei fotografi che nulla risparmiano alla Sua onnipresenza, inascoltati restano i richiami di allarme che a gran voce si levano da parte della cittadinanza e degli operatori della Sanità di questo Territorio a fronte del declino ormai inesorabile delle nostre strutture sanitarie, cioè della nostra stessa capacità di dare o ridare salute ai cittadini che ne hanno bisogno, oggi sempre più esposti a “deportazione” in altri centri di diagnosi e cura.

Questa Organizzazione Sindacale da tempo Le ha dettagliatamente segnalato e denunciato lo stato di crescente difficoltà in cui sono costretti ad operare i lavoratori della Sanità a causa della restrizione degli organici, della dequalificazione organizzativa di tanti servizi, delle carenze o delle difficoltà con cui vengono assicurati finanche gli approvvigionamenti farmaceutici e strumentali, della subalternità ad ambiti organizzativi e direzionali che alla centralità dell’Ospedale dell’Aquila e dei vertici aziendali aquilani hanno delegato ogni potere decisionale, di coordinamento e finanche operativo; così disincentivando e mortificando ogni spinta alla realizzazione di una Sanità di qualità.

Peraltro, è di oggi la notizia che gli Organismi del Governo centrale hanno intimato alla Regione Abruzzo di elaborare non oltre il 31 gennaio 2026 il Piano di rientro dal pauroso deficit finanziario in cui dissennate (per non dire altro) politiche aziendali, in particolare della ASL 1 Abruzzo, hanno portato allo sfascio l’economia regionale e che a breve determineranno un ulteriore massacro della capacità delle realtà territoriali considerate più deboli (e tali rese, non di rado, dalla stessa complicità dei politici locali) di assicurare dignitosi livelli assistenziali.

E non è certo di conforto sapere che in certi ambienti la nostra realtà territoriale viene intesa, in prospettiva, come la più importante “pattumiera” d’Abruzzo, la più salubre emittente dei miasmi di un mega inceneritore, la più esaltante, ambientalistica cornice verde della “Centrale-Cittadella” del Gas.

Non crede, Sig. Sindaco, che è venuto il momento di convocare in tutta urgenza le Rappresentanze sindacali e le civiche Organizzazioni locali per discutere degli annosi problemi che attanagliano la nostra Sanità?

Non crede, Sig. Sindaco, di dover conseguentemente chiedere l’urgente convocazione del Consiglio comunale per discutere di questo importante tema e di avanzare proposte e forme di lotta affinché la politica regionale cominci ad occuparsi seriamente delle aree decentrate, prima che queste vengano completamente abbandonate?

Confidiamo che almeno questa volta, Sig. Sindaco, metta da parte le forbici con cui ama tagliare nastri e si munisca piuttosto di ago e filo per ricucire un tessuto sociale ormai sbrindellato, magari partendo da quello che è il più importante baluardo di una società civile: la Sanità!”.

 

              

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