Pescara. Il Comune di Pescara avvia la sperimentazione di Abitare Sociale, un nuovo intervento finalizzato a contrastare l’emergenza abitativa e a sostenere l’autonomia delle famiglie in condizione di fragilità. Il progetto, presentato dal sindaco Carlo Masci e dall’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio, prevede uno stanziamento complessivo di 120 mila euro e si articola su tre linee di intervento.
Nel corso della presentazione, alla presenza della dirigente Roberta Pellegrino, della responsabile di servizio Piera Antonioli e dell’assistente sociale Gianluca Pistone, è stato evidenziato come l’emergenza casa rappresenti una criticità crescente anche a Pescara. Le richieste di aiuto da parte delle famiglie sono numerose, mentre l’offerta di alloggi è limitata e caratterizzata da costi elevati: solo lo scorso anno il Comune ha dovuto accogliere 30 nuclei familiari in strutture alberghiere.
La prima linea di intervento prevede un contributo all’affitto per la stipula di nuovi contratti di locazione, fino a un massimo di 800 euro mensili. Il sostegno, della durata di tre anni, include il pagamento della caparra fino a due mensilità e una copertura decrescente del canone: 50% il primo anno, 30% il secondo e 15% il terzo.
La seconda misura è rivolta al contrasto degli sfratti attraverso un contributo economico fino a 5.000 euro per sanare morosità maturate nell’ambito di contratti privati, a condizione che il rapporto di locazione prosegua fino alla naturale scadenza.
La terza linea di intervento riguarda l’utilizzo di immobili confiscati alla criminalità organizzata. Tre appartamenti, situati in via Sacco, via Stradonetto e via Tevere, saranno destinati all’accoglienza urgente in coabitazione. Gli alloggi saranno disponibili da metà 2026, con un rimborso spese forfettario di 80 euro mensili a persona.
Il progetto è rivolto a cittadini italiani o stranieri regolarmente residenti in Italia da almeno tre anni e residenti a Pescara, con un ISEE non superiore a 10.140 euro. I beneficiari devono trovarsi in una situazione di sfratto già notificato, di mancato rinnovo del contratto o di morosità tale da esporli al rischio di perdere l’abitazione.
Abitare Sociale non si configura come un semplice sussidio economico: i destinatari saranno presi in carico dal Servizio Sociale Professionale e dovranno sottoscrivere un Progetto Personalizzato, finalizzato all’emancipazione e al raggiungimento di una piena autonomia abitativa. L’iniziativa si avvale inoltre della collaborazione gratuita dell’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari, rappresentata dal presidente Lorenzo Cirillo.
“In un contesto sociale ed economico complesso come quello attuale, il passaggio dalla casa alla strada può essere rapidissimo”, ha sottolineato il sindaco Masci, ribadendo il ruolo del Comune come punto di riferimento per chi si trova in difficoltà. Soddisfazione è stata espressa anche da Cirillo, che ha definito l’iniziativa “un buon esempio di sostegno agli inquilini” e uno strumento potenzialmente utile per riequilibrare il mercato abitativo locale, a beneficio sia delle famiglie sia dei proprietari.


