Chieti. Pubblicati due nuovi Bandi Erasmus+ della “d’Annunzio”.
L’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara ha pubblicato il Bando Erasmus +, destinato alla mobilità per studio presso le sedi dell’Unione Europea, extra UE e le sedi Ingenium (https://www.unich.it/avvisi/bando-erasmus-studio-allestero-aa-20262027) ed il bando EUREMA per il tirocinio all’estero degli studenti delle università Abruzzesi (https://www.unich.it/international/consorzio-erasmus-eurema). Il bando Erasmus per studio permetterà agli studenti della “d’Annunzio” di svolgere una parte del loro percorso di studi presso una delle università partner in tutto il mondo. Per l’a.a. 2026/2027 sono previste anche numerose destinazioni in Cina, Corea e Vietnam, grazie ai risultati del progetto PNRR/TNE NEWSEASON. Il bando EUREMA permetterà agli studenti delle tre università Abruzzesi di svolgere un tirocinio all’estero a cui seguirà un tirocinio di rientro retribuito presso le aziende abruzzesi, con la finalità di garantire un’occupazione in regione ai giovani laureati abruzzesi ed evitare la “fuga dei cervelli”. Entrambi i bandi hanno scadenza a febbraio 2027, il primo il 16 ed il secondo il 27. I requisiti di ammissibilità prevedono che possano partecipare gli studenti regolarmente iscritti all’a.a. 2025/2026 e per le mobilità all’estero gli studenti riceveranno una borsa di studio Erasmus e di Ateneo che potrà raggiungere un massimo di 1150 euro al mese + il rimborso del viaggio.
“Ancora una volta – commenta il Rettore dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Liborio Stuppia – l’Ateneo propone ai nostri studenti una opportunità meravigliosa, quella di poter fare una importante esperienza formativa ed umana in un’altra Università attiva in realtà diverse dalla nostra. Per quanto riguarda l’Unione Europea – precisa il Rettore Stuppia – non si può parlare di una esperienza all’estero, perché i nostri studenti sono perfettamente consapevoli di essere Cittadini europei. E, nel vivere questi periodi in altri Paesi, lo fanno sapendo di restare nel solco più profondo e genuino dello spirito universitario, quello della universitas nata agli inizi dello scorso millennio come luogo di studio, di ricerca e di scambi culturali senza frontiere. Il modello Erasmus – conclude il Rettore della “d’Annunzio”, Liborio Stuppia – non solo consente un proficuo test sulle capacità di studio in altre lingue e di apertura culturale temprata nel confronto e nella flessibilità ma rappresenta concretamente quello strumento di conoscenza reciproca che è una delle garanzie più solide della pace tra i popoli”.


